Luca58 ha scritto:...
L'edizione live di Karajan del 1961 e' una esecuzione completamente diversa da quella di Maazel, anche solo per il fatto che e' appunto dal vivo. Da quel poco che ho sentito dal tuo link, mi sembra che ci sia una vena un po' troppo "romantica" nell'esecuzione, peraltro bellissima, mentre io credo che a Mozart non si debba togliere quella caratteristica di razionale apparente semplicita' che, secondo me, fa parte della sua musica. Le sue composizioni dovrebbero potersi incorniciare come una miniatura preziosa, mentre lo slancio passionale rompe gli schemi. Non e' che Mozart, ovviamente, non abbia slanci passionali, ma mi sembra che il suo modo di manifestarli sia crearli nell'ascoltatore senza tuttavia apparentemente scomporsi .
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Luca prendo spunto da queste tue considerazioni per sottolineare una differenza sostanziale d'approccio in due gusti che si sono succeduti nel mondo della musica classica: il gusto neoclassico e quello attuale, che per usare le parole di Rattalino e per comodità definirò post-moderno.
E questo, bada bene, senza voler fare polemica alcuna. E' solo una riflessione sui nostri gusti, che come tutto quello che dico potrai ovviamente condividere o meno.
Queste tue parole non sono nuove alle opinioni critche alla musica di Mozart. Sono quelle della scuola neoclassica. La scuola neoclassica è quella che non prendeva in considerazioni autori operistici precedenti a Mozart, e che quando eseguiva Mozart lo eseguiva in un'area di stilizzazione e di astrazione espressiva. Questo non tanto per valorizzarlo, come si affermava e si affrma da parte di chi a questa scuola di gusto appartiene, ma più che altro per distinguerlo stilisticamente dagli autori successivi....
Ma allora come dovremmo eseguire Handel? O Cavalli? Il gusto neoclassico (e credo anche tu, che non sei certo un estimatore di musica barocca operistica) non si pone proprio il problema. Quella musica al noeclassicismo non interessa, la coinsidera difettevole e inadatta ad una rappresentazione attuale.
Il neoclassicismo non riconosce la differenza di Mozart nell'articolazione del fraseggio, nel rapporto legato/staccato, nel peso orchestrale, nelle variazioni vocali da introdurre, nella varietà agogica, come ha scoperto la filologia. L'unico suo modo per distinguere MOzart dal "Fidelio" e da tutto quello che lo segue è l'astrazione espressiva. Ed è incapace di eseguire in modo esteticamente valido Handel e tutto ciò che a lui c'è di contemporaneo o di precedente.
SE in Mozart è un problema l'espressione bruciante (in fondo stiamo parlando di un'opera scritta a fine settecento, "solo" 40 anni prima dei "Puritani" di Bellini, della "Lucia di Lammermoor e simili, quasi coetanea del "Fidelio" beethoveniano) allora quando andiamo a teatro a sentire Sofocle ed Euripide come dovremmo recitarli? In maniera del tutto inespressiva? O solo accennando l'espressione? Che forse a teatro gli uomini del settecento non cercassero emozioni e raffigurazione dei sentimenti? Eppure sempre di teatro si tratta. ed il teatro coinvolge il pubblico e rappresenta emozioni.
Se romanticismo - come usato da Luca - vuol dire espresione di un sentimento, il post-moderno dice che tutta la musica è romantica. Non è qui la differenza tra romanticismo e barocco. La differenza tra romanticismo e barocco è lo stile vocale e strumentale, e gli orizzonti estetici della rappresentazione. ED il postmoderno non solo rappresenta Mozart come un contemporaneo dal punto di vista emozionale, espressivo (ma del tutto distinto stilisticamente ad esempio da Beehoven, da Bellini, da Verdi, ecc. ecc.), ma fa la stessa cosa con Handel, con Cavalli, con Cesti. Autori che stanno riacquistando il prestigio della ribalta e del successo.
Quindi per te Luca Karajan è romantico (attenzione: io parlo del Karajan degli anni '60; il tardo Karajan dell'incisione in studio è realmente non romantico ma certo ottocentesco), per me anticipa il teatro d'opera moderno di 40 anni. Il teatro d'opera moderno ha riscoperto Handel e autori di carne e sangue che rappresentanto la vita, non l'astrazione estetica di scene che non hanno presa sul pubblico se non come sbrilluccicante cammeo.
Rispetto la tua opinione come rispetto l'opinione di tutta una cultura estetica che però considero trascorsa, anche perché foriera di miti scarsamente dimostrabili su base storica e filologica (Mozart teatralema con distacco, MOzart astratto, Mozart stilizzato, Mozart cantato da voci chiare e leggere - assurdo falso storico, le voci al tempo di Mozart essendo prvalentemente scure, lo dicono le tessiture -, ecc. ecc.). E dico, formatomi ad una cultura estetica diversa, viva il postmoderno (!!!!!!!!!), che ci ha regalato un Mozart, un Cavalli, un Handel vivi, emozionanti, moderni.
Tutto questo detto in amicizia, Luca .
Ciao.
P.S.: magari prova ad ascoltarlo quel Don Giovanni del '61, per intero. Magari potresti cambiare idea magari no... però ascoltalo senza pregiudizi
Ultima modifica di Pazzoperilpianoforte il Lun Nov 15 2010, 21:24 - modificato 6 volte.