Luca58 ha scritto:Mi inserisco nella dotta (da parte vostra perche' io non entro mai per carattere nei meandri dei segreti delle registrazioni o degli artisti) discussione citando un paio di opere che secondo me sono magiche solo suonate da questi artisti:
Credo che Szeryng sia come Re Mida => quello che tocca diventa oro.
Non riesco invece a trovare una versione che mi piaccia delle sinfonia n. 40 di Mozart. In Lp ERATO avevo una versione eccellente suonata da una orchestra da camera francese diretta da Jean-François Paillard, ma in CD non la trovo.
Ciao Luca e bentrovato Jean-Francois Paillard dirige (o dirigeva) la Orchestre de Chambre in Francia e la English Chamber in Inghilterra che porta il suo nome. Incide solo per Erato (quasi sempre ottime registrazioni) ed i suoi interessi spaziano dalla musica barocca fino alla prima parte del periodo classico. E' un direttore che ha molte affinità col nostro Agostino Orizio: molto misurato, rifugge da estremismi filologici. A molti piace per questo; ho diversi cd con interpretazioni di Tafelmusik di Telemann e qualcosa con sinfonie mozartiane. Puoi trovare la sinfonia che cerchi in questo sito: http://www.ibs.it/disco/4975769282898/wolfgang-amadeus-mozart-/sinfonie-41.html
In alternativa una interpretazione similare (stranamente..) ed eccellentemente registrata è quella di Hogwood (Oiseau Lyre-Florilegium, n.ro catalogo 417 557-2) con Jaap Schroder primo violino.
Qui non siamo dotti, ci scambiamo solo pareri che tali restano. Ancor più che con l'audiofilia il parere personale conta più di mille dissertazioni.. Buona Domenica
Inizio a detestarvi Qua ho capito che devo andare a fare la spesa musicale portandomi dietro il computer......
Oppure venite con me così lo lascio a casa.
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Ciao Luca anche da parte mia.
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Ema tu mi accusi ma sai che Vito è sempre libero di
a) mandarmi a quel paese quando lo ritiene opportuno b) rispondere laconicamente e succintamente d) fare quello che vuole
E poi lui era pronto x il Flauto Magico e tu gli ha sparato Haendel a tradimento E allora a me non può non venire la perfidia di chiedergli del Messiah, concerti a 2 cori, Fireworks e musichetta sull'acqua etc etc. Sapete com'è il Frate qua non partecipa, ed io posso fare da chierichetto/diavoletto
Facciamo così se Vito è d'accordo; quando ne hai voglia vediamo il Flauto, e poi ci completiamo un pochino (con calma) Haendel. Che ne dite?
pluto ha scritto: Ema tu mi accusi ma sai che Vito è sempre libero di
a) mandarmi a quel paese quando lo ritiene opportuno b) rispondere laconicamente e succintamente d) fare quello che vuole
penso faccia proprio quello che gli/ci piace fare: parlare di musica..
E poi lui era pronto x il Flauto Magico e tu gli ha sparato Haendel a tradimento E allora a me non può non venire la perfidia di chiedergli del Messiah, concerti a 2 cori, Fireworks e musichetta sull'acqua etc etc.
.. ..sul Flauto e sul Messiah non darò alcuna opinione, sul resto potrò dare una piccola mano. La mia piccola richiesta di un dischetto ha causato l'inferno: Haendel strumentale, un mesetto di discussioni....(ovviamente scherzo, anzi mi fa piacere)
Facciamo così se Vito è d'accordo; quando ne hai voglia vediamo il Flauto, e poi ci completiamo un pochino (con calma) Haendel. Che ne dite?
Ora ci vediamo Alfonso
chi è Alfonso?
Ultima modifica di ema49 il Dom Nov 14 2010, 21:35 - modificato 1 volta. (Motivazione : refuso..)
Pazzoperilpianoforte ha scritto:credo che in queste composizioni, assieme a quella si Szeryng non si possa prescindere dalla prova di Milstein e, per quanto riguarda me personalmente e per toccare anche la scuola filologica, dalla Mullova.
La Mullova non l'ho mai sentita; il CD di Milstein mi fu regalato da un amico che sosteneva appunto che la sua interpretazione fosse eccezionale; io non lo metto in dubbio, ma caratterialmente non mi ha "preso". Trovo Szeryng mondiale e non solo in Bach.
Quest'opera ce l'avevo in un coganetto di LP DG e da un punto di vista audiofilo era incredibile perche' trasmetteva il suono del violino con un realismo che il relativo CD, purtroppo, si sogna.
Ultima modifica di Luca58 il Dom Nov 14 2010, 19:45 - modificato 1 volta.
ema49 ha scritto:Jean-Francois Paillard dirige (o dirigeva) la Orchestre de Chambre in Francia e la English Chamber in Inghilterra
Era la Orchestre de Chambre! Avevo un cofanetto Erato con le ultime sinfonie (questo era il titolo, in francese).
ema49 ha scritto:In alternativa una interpretazione similare (stranamente..) ed eccellentemente registrata è quella di Hogwood (Oiseau Lyre-Florilegium, n.ro catalogo 417 557-2) con Jaap Schroder primo violino
Non ho passione con Hogwood su Mozart che trovo invece eccellente sul classico Messiah. Comunque io sono un po' "palloccoloso" con la n. 40 , piu' che altro per i tempi; alla fine tengo quella di Bohm perche' ormai ce l'avevo ma, come diceva Caruso Paskoski,: "Du' palle dottore, du' palle!" Idem per Krips.
Luca58 ha scritto: Non ho passione con Hogwood su Mozart che trovo invece eccellente sul classico Messiah. Comunque io sono un po' "palloccoloso" con la n. 40 , piu' che altro per i tempi; alla fine tengo quella di Bohm perche' ormai ce l'avevo ma, come diceva Caruso Paskoski,: "Du' palle dottore, du' palle!" Idem per Krips.
Nemmeno io, in generale sia per Mozart che per altro..ma ogni tanto qualcosa gli viene male ..è il caso della 40. Comunque dai discorsi che abbiamo fatto in privato credo di avere capito i tuoi gusti; e allora mi permetto di suggerirti, come prima scelta, questo:
Comunque.... io sono pronto per il Don Giovanni.... Del Flauto mi limito a citarvi le mie incisioni di "riferimento": appartenendo all'ambito tedesco dell'operismo mozartiano non è tra le mie preferite.
Però si tratta di opera singolare: da un lato le letture "intellettuali" hanno voluto vederci una sorta di metafora del cammino iniziatico del massone (cosa vera, ma non in maniera così cervellotica come molti danno ad intendere), ma l'aspetto di quest'opera è quello del racconto di maturazione, dalla gioventù all'uomo adulto, di Tamino, che incitato furbescamente dalla Regina della Notte, recupera la giovane Pamina dalle mani del rapitore Sarastro solo per scoprire da quest'ultimo i segreti della conoscenza e la verità.
Singolare che quest'opera scritta per il teatrino popolarissimo dello Schikaneder poi vanti tra i cantanti due parti così impervie per estensione come quella della Regina della Notte (soprano acutissimo, parte impervia anche per difficoltà virtuosistiche) e quella di Sarastro (basso profondo). Evidentemente la compagnia dell'autore del libretto doveva avere veri talenti canori in busta paga...
La mia preferenza netta va all'edizione di Solti, perché spinge l'opera ad autentica drammaticità sottraendola al teatrino di figure in cartone. La registrazione di BOhm è, da questo punto di vista, più tradizionale, ma nell'ambito di questa tradizione ottima.
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Essendo il Messiah opera sacra, esula completamente dalle mie conoscenze.... ed il dare consigli per interposta persona non è nel tacito accordo delle nostre conversazioni su questo forum. Quindi me ne astengo
Ciao a tutti, vediamo se riesco a scrivervelo l'intervento sul Don Giovanni
Luca58 ha scritto: Non ho passione con Hogwood su Mozart che trovo invece eccellente sul classico Messiah. Comunque io sono un po' "palloccoloso" con la n. 40 , piu' che altro per i tempi; alla fine tengo quella di Bohm perche' ormai ce l'avevo ma, come diceva Caruso Paskoski,: "Du' palle dottore, du' palle!" Idem per Krips.
Nemmeno io, in generale sia per Mozart che per altro..ma ogni tanto qualcosa gli viene male ..è il caso della 40. Comunque dai discorsi che abbiamo fatto in privato credo di avere capito i tuoi gusti; e allora mi permetto di suggerirti, come prima scelta, questo:
Non resterai deluso, se apprezzavi Paillard.
Grazie, cerchero' di ascoltarla.
In realta' in Lp ne avevo una che mi sembrava perfetta ed era quella diretta da Karajan con i Wiener; purtroppo si trova solo quella con i Berliner, dove Karajan crede di dirigere la 5º di Beethoven.
Ultima modifica di Luca58 il Lun Nov 15 2010, 01:40 - modificato 1 volta.
...anche se io ho acquistato solo l'estratto perche' tutta la trovo un po' "pesantuccia"; la stessa scelta ho fatto per Carmen e per il Ring di Solti.
Di Bohm ho invece:
che trovo eccellente.
Il "mio" Messiah e' quello di Hogwood:
che avevo in LP de L'Oiseau-Lyre credo USA (non vi dico l'incisione... ).
Del Don Giovanni ho gia' detto in passato; in Lp ne ho posseduti molti, ma il n. 1 resta:
che e' l'unico che ho riacquistato in CD (non ho questa edizione ma quella originale della CBS non rimasterizzata e che non ho difficolta' a definire "audiophile"). In realta' non e' esattamente la colonna sonora del film di Losey, che e' ancora migliore; ma nonostante varie critiche a questa edizione, per me e' IL Don Giovanni.
Pazzoperilpianoforte ha scritto: Benedetti Michelangeli? Non esiste una integrale, solo registrazioni del 1°, terzo e quinto con Giulini. Ma se dobbiamo ascoltare Benedetti-Michelangeli con perfetta fusione di intenti col direttore, meglio l'accoppiata Michelangeli-Celibidache (3° e 5°, purtroppo non facilmente reperibili al momento). Ed allora siamo prossimi alle stelle...
Andiamo piano pls - qui abbiamo troppa carne al fuoco. Mi perdo qualcosa. E' questo?? Perlomeno io ho trovato questo cercando sul Web. Ho visto che c'è anche Ravel e Schumann e leggendo qua e la, i critici sostengono che Celibadache era riuscito a tirar fuori il meglio assoluto di Michelangeli, forse anche grazie al carattere straordinariamente gentile del direttore rumeno. Come sempre PPP ci avevi preso. Com'è la registrazione? Hai ragione molto difficile da trovare sembra.
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MOZART SINFONIE x Luca: prova ad ascoltare anche i CBS Columbia di Walter. Esistono in tutti i formati. SACD CD e Vinile. Ma già un buon Cd economico è sufficiente e il Mackerras tra i moderni che aveva giustamente segnalato Vito ( ma non il Telarc), anch'io preferisco l'altra edizione Per quel poco che conto io, 1° Walter, 2° Mackerras (ma il secondo ha il vantaggio della registrazione moderna etc)
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Su Hogwood: beh ragazzi, chi girava x fiere 10 anni fa si ricorderà che non c'era uno stand che non mettesse su il suo Messiah. Veramente molto bello (ma VINILE PLS!) Forse faceva un pò intellettuale metterlo, però è bellissimo
Edizione Richter Archiv: non male
Io insisto ancora sull'edizione Linn (anche se a EMA non era piaciuto il direttore Butt in un altra opera). Ha vinto ogni genere di premi:
Il cofanetto vinilico a 180gr rappresenta una dei modi migliori x apprezzare una registrazione di musica corale. Inoltre è anche scaricabile x gli amanti liquida dal sito Linn.
Ciao a tutti, vediamo se riesco a scrivervelo l'intervento sul Don Giovanni
Dalle 2 faccine che si arrabbiano, deduciamo che il buon Vito sta x entrare in sciopero, minacciando di passare ad un altro Forum (dove gli hanno promesso di poter parlare del Don Giovanni quanto vuole), se non gli facciamo fare il suo intervento
Ti chiedo scusa io per primo - avevo frainteso - pensavo volessi dire qualcosa del Flauto prima, ecco perchè l'avevo menzionato. Vai di Don Giovanni quando vuoi e di consigli x acquisti Io poi ti chiedo delle edizioni in mio possesso x la tua benedizione o bocciatura.
Ragazzi, il 1° che fa una domanda OT su Ravel o Debussy viene bannato x un mese
Dannazione ce l'ho io una domanda OT ancora sul concerto di Brahms - va beh me la tengo fin dopo il Don Giovanni altrimenti mi autobanno da solo
Sul Flauto ho fatto doppio strike questa volta. Fantastica l'aria della regina della notte - x anni uno dei miei test vocali sui miei impianti - difficoltà 1000 x le cantanti???
Vediamo di raccontare due cosine su' sto Don Giovanni.
La storia è presto detta: Dom Giovanni, seduttore universale con tanto di catalogo delle sedotte, ha la sventurata sorte di tentar di sedurre Donna Anna, della quale uccide il padre sdegnato a duello. Costui tornerà dall'oltretomba a punire il dissoluto invitandolo (e portandolo) agli inferi.
Seconda opera di critica sociale (per la critica classica) e seconda opera dapontiana. Dall'autobiografia dapontiana la scelta del libretto sembrerebbe sorta dell'ispirazione e del caso. Purtroppo recenti ricerche hanno portato a ben credere che il Da Ponte, pungolato in un momento di superlavoro dall'Imperatore, che voleva continuare la sua opera di riprovazione dei costumi della nobiltà coeva, abbia preso un altrui libretto già bello e pronto e con poche sforbiciate adattato alla bisogna. Di tale libretto pare Mozart non fosse affatto contento. IL risultato, come incredibilmente ma non infrequentemente accade nell'opera lirica, è stato un capolavoro, che per drammaticità in alcune scene prelude chiaramente al romanticismo musicale, scavalca cioé il secolo successivo, diciamo così, essendo stata composta nel 1887. Se da un lato c'è l'aspetto drammatico in questa opera, d'altro canto è ben presente anche quello comico. L'impianto stesso dell'opera è quello dell'opera buffa, con arie bipartite ed uno svolgimento dell'azione rapido e poco paludato. Anche da questo punto di vista si può identificare questo dramma giocoso (come viene definito giustamente nel libretto) come una sorta di modello per l'opera romantica successiva. A parte ovviamente l'elemento comico, che la commistione dei generi è fatto che termina con l'estetica settecentesca.
DEll'opera esistono due versioni, preparate da Mozart per due rappresentazioni successive: Praga (29 ottobre 1787), quindi Vienna (7 maggio 1788). Nella seconda ripresa vennero cambiati alcuni recitativi e la gestione di alcune scene (anche per difficoltà di alcuni interpreti a risolvere le difficoltà della stesura originaria), nonchè introdotte le arie Dalla sua pace (che prevedeva la soppressione della originale Il mio tesoro intanto dell'atto II) ed il recitativo ed aria di Elvira Mi tradì quell'alma ingrata. Per "salvare" e soprattutto ascoltare tutte le arie scritte da Mozart per quest'opera, si finisce per rappresentarla oggi integrata anche delle arie viennesi, anche se in questo modo Ottavio finisce per avere due arie (cosa mai prevista da Mozart) ed Elvira è costretta (mancando la successione delle scene per Vienna) a rientrare in scena nel secondo atto solo per cantare l'aria suddetta, per poi uscire di scena nuovamente, quasi si trattasse di un'aria da concerto interpolata a forza. Strano effetto in un'opera che fa della fluidità e logicità teatrale uno dei suoi punti di forza.
Come in tutte le opere mozartiane, la storia delle esecuzioni parte da registrazioni che mettono in scena un mondo più o meno lontano di personaggi settecenteschi in qualche modo allontanati dal pubblico mediante una collocazione recitativa e rappresentativa relativa ad una ideale viennesità settecentesca, fino ad arrivare alle registrazioni attuali dove anche i personaggi buffi acquisiscono la verità di personaggi in carne ed ossa, pieni di passioni ed ire, e quindi del tutto realisitci. Inutile dire che io preferisco la soluzione attuale, ma alcune esecuzioni storiche vanno ricordate. Ovvio che come sempre nella valutazione dell'esecuzione operistica vanno tenuti in conto sia l'aspetto vocale che l'aspetto direttoriale dell'esecuzione.
Le prime edizioni notevoli furono queste:
Walter nel 1942, Furtwangler nel 1953-54 (non so quale dei due anni perché non si vede in copertina l'interprete del Commendatore ). Walter si distingue per l'equilibrio, ed il suomo Mozat sinfonico è più che noto a tutti. INoltre quell'edizione ha forse il miglior Don Giovanni della storia del disco, cioé Ezio Pinza. Il comico è risolto come tipico del tempo. Furtwangler si distingue per la drammaticità veramente romantica delle scene più pregnanti, ma perde talvolta il controllo delle scene comiche e non è che vi si trovi proprio a suo agio coloristicamente e direttorialmente.
Nel 1959 viene realizzata una registrazione (finalmente in studio) che farà storia.
Si tratta di una registrazione che tiene in ottimo controllo l'elemento comico (grazie ad uno strepitoso Taddei), con un cast considerevole (ad esempio come Donna Anna la giovanissima Sutherland), ed una direzione di Giulini molto equilibrata tra versante comico e drammatico, molto nitida, molto scorrevole. Anche i recitativi sono ben condotti. Non si può però dire che si tratti di una direzione particolarmente mordente o fantasiosa, quindi qualcuno potrà anche trovarla qui e lì un filo tediosa.
Un anno dopo a Salisburgo (quindi 1960)il giovane Karajan metteva in scena un Don Giovanni strepitosamente superiore a quello che seguì in studio molti anni dopo, e che ha ciò che a Giulini manca: fantasia, colori, mordente. Ma grazie alla leggerezza dell'orchestra anche un colore che ascoltato oggi potremmo dire post-romantico e pre-filologico. Senza per questo rinunciare a spessore teatrale e drammatico.
Prestazioni vocali strepitose, con una Donna Anna stratosferica nella giovanissima Leontyne Price. Uniche mende: recitativi che per essere spediti a volte tendono alla frettolosità, ruoli comici (Berry, Panerai) a tratti troppo caricati. A mio parere una delle registrazioni di riferimento assoluto. Registrazione radiofonica stereofonica di qualità sufficiente.
Gli anni successivi non ci hanno regalato edizioni stratosferiche. Soprattutto per una certa carenza di vere personalità canore. L'edizione di Lorin Maazel (CBS) citata da Luca procede nella direzione drammatica (verosimile, con soppressione delle leziosità) che ha poi seguito l'esecuzione mozartiana più recente. E Maazel, pur con qualche pesantezza qui e lì fa autentico teatro. Però nel cast, a parte quanto di buono fanno Raimondi, Van Dam e la Berganza (un filino troppo gran dama e troppo malinconica per i miei gusti in questo ruolo ma come sempre strepitosa cantante), non c'è molto altro, e questo alla fine dei conti si sente.
Hanno dato una scossa alla interpretazione del Don Giovanni due edizioni video. In opera chi oggi si limita alle registrazioni audio perde qualcosa. Meglio per molte case discografiche incidere dal vivo oggi, e riprendere anche il video permette di realizzare DVD che sono molto meglio vendibili del CD, soprattutto in opera. Anche eprché, giustamente, essendo l'opera un fatto teatrale andrebbe anche vista. Entrambe disponibili sia in DVD che in Blu-Ray. L'edizione di Jacobs è una di queste due, ed è un tentativo di realizzare il Don giovanni in chiave filologica. Impresa in parte fallita per la frigidità di molti spunti melodici e l'assenza di drammaticità nel finale. Ma in questa edizione (Opus Arte) è interessante e benissimo realizzato il rapporto voci orchestra e lo svolgimento teeatrale della vicenda. La seconda registrazione video di cui vi parlo è il mio secondo autentico riferimento esecutivo per quest'opera ed è la seguente:
Unica menda della vicenda una Donna Anna indisposta e che quindi deve negli acuti estremi giocare di rimessa con piani e pianissimi anche laddove non sarebbero indicati. Ma esecuzione nel complesso senza mende con autentiche prestazioni di riferimento. Mackerras si conferma grande direttore mozartiano capace di fondere la tradizione teatrale con la filologia (ad esempio meravigliose le parche variazioni che giustamente introduce nelle arie). Qualche eccentricità della regia non rovina la festa. Audio 16 bit/ 48 Khz, quindi migliore di qualunque CD.
Alcuni assaggi dell'opera:
Recitativo ed aria "Or sai chi l'onore", Leontyne Price, Karajan 1961.
"Non mi dir", idem come sopra (brutto riversamento da you tube)
"Ah chimi dice mai", Di Donato, Mackerras, ed. video citata.
Finale atto II: scena del Commendatore. Ed. Mackerras citata.
Fantastica, come sempre, la Price! La sua esecuzione sensuale la vedo tuttavia piu' adatta, ad esempio, a Verdi, come nell'Aida che ho:
L'edizione live di Karajan del 1961 e' una esecuzione completamente diversa da quella di Maazel, anche solo per il fatto che e' appunto dal vivo. Da quel poco che ho sentito dal tuo link, mi sembra che ci sia una vena un po' troppo "romantica" nell'esecuzione, peraltro bellissima, mentre io credo che a Mozart non si debba togliere quella caratteristica di razionale apparente semplicita' che, secondo me, fa parte della sua musica. Le sue composizioni dovrebbero potersi incorniciare come una miniatura preziosa, mentre lo slancio passionale rompe gli schemi. Non e' che Mozart, ovviamente, non abbia slanci passionali, ma mi sembra che il suo modo di manifestarli sia crearli nell'ascoltatore senza tuttavia apparentemente scomporsi.
Per questo amo l'edizione di Maazel e soprattutto quella del film, alla quale ha certamente contribuito Losey; in quel caso le due ispirazioni si sono fuse.
Ti ringrazio comunque per il suggerimento; da quello che ho sentito vale certamente la pena di avere un secondo Don Giovanni in casa!
Luca58 ha scritto: Non ho passione con Hogwood su Mozart che trovo invece eccellente sul classico Messiah. Comunque io sono un po' "palloccoloso" con la n. 40 , piu' che altro per i tempi; alla fine tengo quella di Bohm perche' ormai ce l'avevo ma, come diceva Caruso Paskoski,: "Du' palle dottore, du' palle!" Idem per Krips.
Nemmeno io, in generale sia per Mozart che per altro..ma ogni tanto qualcosa gli viene male ..è il caso della 40. Comunque dai discorsi che abbiamo fatto in privato credo di avere capito i tuoi gusti; e allora mi permetto di suggerirti, come prima scelta, questo:
Non resterai deluso, se apprezzavi Paillard.
Grazie, cerchero' di ascoltarla.
In realta' in Lp ne avevo una che mi sembrava perfetta ed era quella diretta da Karajan con i Wiener; purtroppo si trova solo quella con i Berliner, dove Karajan crede di dirigere la 5º di Beethoven.
pluto ha scritto:, i critici sostengono che Celibadache era riuscito a tirar fuori il meglio assoluto di Michelangeli, forse anche grazie al carattere straordinariamente gentile del direttore rumeno. Su Hogwood: beh ragazzi, chi girava x fiere 10 anni fa si ricorderà che non c'era uno stand che non mettesse su il suo Messiah. Veramente molto bello (ma VINILE PLS!)
Io insisto ancora sull'edizione Linn (anche se a EMA non era piaciuto il direttore Butt
Celibidache..apparentemente gentile...
Hogwood: forse perché allora era una delle migliori registrazioni in cd; l'hai più sentito?
Butt: a me ha distrutto la Messa in si min; poi non è detto che in altre esecuzioni...
pluto ha scritto:, i critici sostengono che Celibadache era riuscito a tirar fuori il meglio assoluto di Michelangeli, forse anche grazie al carattere straordinariamente gentile del direttore rumeno. Su Hogwood: beh ragazzi, chi girava x fiere 10 anni fa si ricorderà che non c'era uno stand che non mettesse su il suo Messiah. Veramente molto bello (ma VINILE PLS!)
Io insisto ancora sull'edizione Linn (anche se a EMA non era piaciuto il direttore Butt
Celibidache..apparentemente gentile...
Hogwood: forse perché allora era una delle migliori registrazioni in cd; l'hai più sentito?
Butt: a me ha distrutto la Messa in si min; poi non è detto che in altre esecuzioni...
Celibadache: boh ho fatto qualche ricerca in rete incuriosito dalla segnalazione di Vito. Così era riportato qua e là. Comunque tutte queste star mi sembrano un pò tutte prime donne con vezzi, tic, palle varie; trovare gente alla buona che abbia mantenuto una semplicità umana spesso non è facile. E quando si trova forse si grida al miracolo..Quindi non mi sorprende il tuo commento
Hogwood: era in vinile Ema che dava il meglio di se. Alle fiere no hai ragione, non l'ho più sentito - io si naturalmente e pur avendo il Cd degli highlights preferisco sempre il cofanetto. Mi piacerebbe comunque farti ascoltare questa versione di Butt x avere un tuo parere. Dos es mejo che one. Poi ci sta che rimaniamo di pareri diversi - sono sicuro che non ci ammazzeremo x questo. L'importante è parlarne un pò. Se vengo in Trinacria me lo porto dietro, altrimenti ti fai tu un giretto al nord e mi vieni a trovare
Ad integrazione del suggerimento di Vito sul Flauto, segnalo che l'edizione in vinile x chi la riuscisse a trovare è semplicemente imperdibile anche x 2 futili motivi (ma non troppo)
1° x la solita incisione Decca di alto livello (che io ami i Decca vinilici si deve essere capito) 2° all'interno si trova un book di ca 80 pagine con le solite cose + tutti i disegni a carboncino fatti dal pittore Oskar Kokoschka a cui la direzione del Covent Garden aveva affidato la scenografia. Ci sono tutti i meravigliosi disegni delle varie scene e dei costumi - ca una trentina.
Raramente mi è capitato di trovare un book di un'opera di così alto pregio.
Scusa Vito se l'ho aggiunto ma credo che nel cofanetto dei CD, ben difficilmente si riesca ad avere o a poter apprezzare questo particolare..sai com'è noi vinilici Il disco era questo e in copertina c'è uno dei disegni di cui parlo
Se ti dovessero interessare magari mi studio una scannerizzazione etc. Purtroppo di questa ne ho solo una. Ma mi sono ritrovato ben 3 Madama Butterfly Decca di Karajan. Se una ti interessa allora è tua. (vinile sorry).
****
Oltre alle tue segnalazioni, a me piacciono molto anche le 2 edizioni Philips di Davis di cui abbiamo parlato. Sia x il Flauto che x il Don Giovanni. E' un direttore che ho scoperto solo recentemente ma che mi piace molto. Forse non raggiunge la vetta suprema, ma a me sembra che tutto il suo Mozart sia di altissimo livello così come le sue 2 celebri incisioni di Strawinski (Sagra e Uccello di fuoco) sono bellissime e molto ben registrate. Mi sembra un direttore mai banale e che magari non prende 10 e lode, ma un bel 8 e mezzo glielo do su quasi tutto. Che ne pensi?
Nel CD originale c'era una riproduzione dello stesso libretto!!!! Solo "rimpicciolito"!!!
Chi acquistasse il CD adesso avrebbe magari unamigliore remasterizzazione, ma purtroppo non più quel libretto (in compendo pagherebbe un prezzo molto meno salato di un tempo!)
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Nel CD originale c'era una riproduzione dello stesso libretto!!!! Solo "rimpicciolito"!!!
Chi acquistasse il CD adesso avrebbe magari unamigliore remasterizzazione, ma purtroppo non più quel libretto (in compendo pagherebbe un prezzo molto meno salato di un tempo!)
Sono contento x il libretto seppure in formato francobollo E' già qualcosa che lo abbiano mantenuto. Normalmente mettono solo testo e la sinopsi
Sulla miglior masterizzazione chiedi a Ema. Siamo in 2 contro uno
Però riconosco al CD ( e bene fai ad insistere sul DVD) una superiorità pratica indiscutibile nell'ascolto dell'opera rispetto al vinile: con il telecomando si trova subito l'aria, l'atto etc etc con il vinile è più complicato - si deve ascoltare l'opera con ordine come suggerivi tu.
Ma x questo Flauto, x i 2 Karajan Puccini Decca e ci metto pure il Rigoletto DG Kubelik, vinile tutta la vita
Si celiava sulla superiorità del vinile o del Cd con Vito su un'edizione del Flauto da lui raccomandata. (cose che gli alfanumerici non potranno mai capire a fondo.. )
Luca58 ha scritto:... L'edizione live di Karajan del 1961 e' una esecuzione completamente diversa da quella di Maazel, anche solo per il fatto che e' appunto dal vivo. Da quel poco che ho sentito dal tuo link, mi sembra che ci sia una vena un po' troppo "romantica" nell'esecuzione, peraltro bellissima, mentre io credo che a Mozart non si debba togliere quella caratteristica di razionale apparente semplicita' che, secondo me, fa parte della sua musica. Le sue composizioni dovrebbero potersi incorniciare come una miniatura preziosa, mentre lo slancio passionale rompe gli schemi. Non e' che Mozart, ovviamente, non abbia slanci passionali, ma mi sembra che il suo modo di manifestarli sia crearli nell'ascoltatore senza tuttavia apparentemente scomporsi . ...
Luca prendo spunto da queste tue considerazioni per sottolineare una differenza sostanziale d'approccio in due gusti che si sono succeduti nel mondo della musica classica: il gusto neoclassico e quello attuale, che per usare le parole di Rattalino e per comodità definirò post-moderno.
E questo, bada bene, senza voler fare polemica alcuna. E' solo una riflessione sui nostri gusti, che come tutto quello che dico potrai ovviamente condividere o meno.
Queste tue parole non sono nuove alle opinioni critche alla musica di Mozart. Sono quelle della scuola neoclassica. La scuola neoclassica è quella che non prendeva in considerazioni autori operistici precedenti a Mozart, e che quando eseguiva Mozart lo eseguiva in un'area di stilizzazione e di astrazione espressiva. Questo non tanto per valorizzarlo, come si affermava e si affrma da parte di chi a questa scuola di gusto appartiene, ma più che altro per distinguerlo stilisticamente dagli autori successivi....
Ma allora come dovremmo eseguire Handel? O Cavalli? Il gusto neoclassico (e credo anche tu, che non sei certo un estimatore di musica barocca operistica) non si pone proprio il problema. Quella musica al noeclassicismo non interessa, la coinsidera difettevole e inadatta ad una rappresentazione attuale.
Il neoclassicismo non riconosce la differenza di Mozart nell'articolazione del fraseggio, nel rapporto legato/staccato, nel peso orchestrale, nelle variazioni vocali da introdurre, nella varietà agogica, come ha scoperto la filologia. L'unico suo modo per distinguere MOzart dal "Fidelio" e da tutto quello che lo segue è l'astrazione espressiva. Ed è incapace di eseguire in modo esteticamente valido Handel e tutto ciò che a lui c'è di contemporaneo o di precedente.
SE in Mozart è un problema l'espressione bruciante (in fondo stiamo parlando di un'opera scritta a fine settecento, "solo" 40 anni prima dei "Puritani" di Bellini, della "Lucia di Lammermoor e simili, quasi coetanea del "Fidelio" beethoveniano) allora quando andiamo a teatro a sentire Sofocle ed Euripide come dovremmo recitarli? In maniera del tutto inespressiva? O solo accennando l'espressione? Che forse a teatro gli uomini del settecento non cercassero emozioni e raffigurazione dei sentimenti? Eppure sempre di teatro si tratta. ed il teatro coinvolge il pubblico e rappresenta emozioni.
Se romanticismo - come usato da Luca - vuol dire espresione di un sentimento, il post-moderno dice che tutta la musica è romantica. Non è qui la differenza tra romanticismo e barocco. La differenza tra romanticismo e barocco è lo stile vocale e strumentale, e gli orizzonti estetici della rappresentazione. ED il postmoderno non solo rappresenta Mozart come un contemporaneo dal punto di vista emozionale, espressivo (ma del tutto distinto stilisticamente ad esempio da Beehoven, da Bellini, da Verdi, ecc. ecc.), ma fa la stessa cosa con Handel, con Cavalli, con Cesti. Autori che stanno riacquistando il prestigio della ribalta e del successo.
Quindi per te Luca Karajan è romantico (attenzione: io parlo del Karajan degli anni '60; il tardo Karajan dell'incisione in studio è realmente non romantico ma certo ottocentesco), per me anticipa il teatro d'opera moderno di 40 anni. Il teatro d'opera moderno ha riscoperto Handel e autori di carne e sangue che rappresentanto la vita, non l'astrazione estetica di scene che non hanno presa sul pubblico se non come sbrilluccicante cammeo.
Rispetto la tua opinione come rispetto l'opinione di tutta una cultura estetica che però considero trascorsa, anche perché foriera di miti scarsamente dimostrabili su base storica e filologica (Mozart teatralema con distacco, MOzart astratto, Mozart stilizzato, Mozart cantato da voci chiare e leggere - assurdo falso storico, le voci al tempo di Mozart essendo prvalentemente scure, lo dicono le tessiture -, ecc. ecc.). E dico, formatomi ad una cultura estetica diversa, viva il postmoderno (!!!!!!!!!), che ci ha regalato un Mozart, un Cavalli, un Handel vivi, emozionanti, moderni.
Tutto questo detto in amicizia, Luca .
Ciao.
P.S.: magari prova ad ascoltarlo quel Don Giovanni del '61, per intero. Magari potresti cambiare idea magari no... però ascoltalo senza pregiudizi
Ultima modifica di Pazzoperilpianoforte il Lun Nov 15 2010, 21:24 - modificato 6 volte.