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Il Gazebo Audiofilo

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    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)


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    Messaggio Da ema49 Gio Nov 11 2010, 13:24

    ema49 ha scritto:
    Gian, sei molto gentile, ma dei 2 concerti per pf ho diverse edizioni in cd, che poi posterò. Non mi mettere in imbarazzo...

    Mi correggo. Stamani, cercando l'integrale dei trii di Brahms, ho trovato un Lp con il I° concerto per pf.di Brahms (Bernstein-Zimerman, DG) di cui avevo perso memoria. Se ricordo bene, gran bel disco; quando affronteremo organicamente i due concerti ne parleremo, ora voglio riascoltarlo. Ho inoltre trovato una registrazione dell'unico concerto per violino composto dal tuo amato Tschaikowsky, su lp che anche in questo caso nemmeno ricordavo di avere (DG, Abbado-Milstein-Wiener Philharmoniker). Prima di consigliartela, se non l'hai già, dovrò riascoltala, sono anni che non la sento. Purtroppo, come vi ho già detto, col passare del tempo ho accentrato la mia attenzione alla cameristica e pertanto tendo a trascurare il resto. Queste discussioni sono per me estremamente piacevoli anche perché riaprono discorsi che ritenevo ormai conclusi, per quanto mi riguardava; inoltre, come effetto collaterale lieve..Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957.. mi danno l'opportunità di mettere un po' d'ordine nella mia disorganizzatissima lp-cdteca.

    Ecco il concerto per vl di Tschaikowsky:



    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img72010




    Un po' anomalo, visto che il solista fa la parte del leone affrontando quasi subito il tema principale e dopo una breve concertazione con l'orchestra, attacca anche il secondo tema. Bellissimo e molto malinconico il secondo movimento, con chiare influenze di melodie russe..Sarà un piacere riascoltarlo..


    Quando Vito sarà più libero dai suoi impegni lavorativi, parleremo dell'integrale dei trii brahmsiani.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Gio Nov 11 2010, 13:52

    Vai liscio su Brahms Ema.... non è proprio il mio pane quotidiano, quindi tutti i tuoi suggerimenti sono bene accetti.... io tanto segno, chissà che prima o poi anch'io decida di approfondire....


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    Messaggio Da ema49 Gio Nov 11 2010, 19:20

    Brahms: integrale dei trii
    E' noto che la la musica da camera di Brahms, contrariamente a quella beethoveniana, lascia poco spazio all'interpretazione poiché priva di recondite sottolineature, portando in superficie tutta la sua profondità. Determinante risulta invece che gli esecutori colgano appieno quella che Schomberg definiva la "prosa" della musica di Brahms e che quindi riescano a restituire la dimensione discorsiva delle sue opere.


    I trii per pianoforte, violino, violoncello comprendono l'opera 8, composizione giovanile, fresca, esuberante nonostante più volte rivisitata dallo stesso Brahms anche nella maturità, l'opera 87 composta più di 30 anni dopo e la splendida opera 101, di grande lirismo in un energico contesto, la mia preferita.


    Per l'ascolto di questi trii suggerirei questi cd:



    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img72510




    Il violinista Dubinsky per molto tempo ha fatto parte del Quartetto Borodin come primo violino. Il trio è ottimamente amalgamato, senza alcun protagonismo di uno strumento, la prosa musicale è ottimamente comprensibile e lineare. Cofanetto doppio, Chandos, registrazione del 1982. Ottima la qualità della registrazione

    Altro cd consigliabile è il seguente:



    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img72410



    Una piacevolissima sorpresa, questo trio Johannes. Il cofanetto contiene 2 cd. Oltre i trii per pf, vl, vc, sono presenti i trii per clarinetto, pf e vc e per corno, pf, vl. In particolare, il violoncellista mi è sembrato davvero notevole
    Registrazione del 2002, molto buona tecnicamente.

    Il Clarinet Trio, op.114 e l'Horn Trio, op.40, sono composizioni di grande respiro ma, nel contempo fortemente intimistiche, specie il trio con clarinetto, opera "crepuscolare", soffusa di serena malinconia, solo a tratti interrotta da brevi e sapide escursioni dinamiche del clarinetto. Ascolterei, in primis questo cd, con Schiff al piano:



    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img72610




    Registrazione Decca del 1984, qualitativamente su buoni/ottimi livelli



    e, come seconda scelta (musicofila, non audiofila!) questo lp:



    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img72110


    Eschenbach al piano.. Disco DG "Grand Prix Du Disque", eccellentemente registrato.
    Non semplice da trovare, ma vale la pena cercarlo

    Da non sottovalutare l'interpretazione del sopra citato Trio Johannes anche per quanto riguarda le opere con corno e con clarinetto













    Ultima modifica di ema49 il Gio Nov 11 2010, 23:53 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Gio Nov 11 2010, 21:35

    pluto ha scritto:
    2) Sito che ho indicato: dovevi far partire il video sonoro. Dunque questi tipi hanno sezionato scientificamente una vecchia registrazione di Gould (Goldberg) la 1a che ha fatto - assai cattiva come registrazione ma molto quotata in USA. Sono andati a ripescare il suo accordatore personale o uno dei suoi, hanno computerizzato il tutto e lo hanno fatto riprodurre al nuovo piano messo a punto esattamente come Gould esigeva e hanno riprodotto la stessa performance su questo nuovo piano e registrata quindi secondo le tecniche più aggiornate - da li produzione di sacd etc. Loro dicono è come avere il Gould di allora con la qualità di oggi (i suoi gorgheggi però sono stati cancellati ed erano presenti nella registrazione originale.

    Poi hanno fatto la stessa cosa con Rachmaninoff x la sonata piano/violino. Unica differenza hanno registrato e x così dire aggiornato la parte pianistica di Rachmaninoff. Per il violino hanno preso Joshua Bell che sta vicino al piano, che suona da solo (governato dal computer), ma lui suona davvero con Rachmaninoff.
    Questo in 2 parole

    Grottesco.....
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    Messaggio Da pluto Gio Nov 11 2010, 21:54

    Si, mi sarebbe piaciuto sentire la reazione di uno dei grandi artisti tipo Michelangeli, ad una proposta così x una sua registrazione. Mi sa che gli avrebbe sputato in faccia.
    Mah, cosa non si studia x vendere.....
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    Messaggio Da pluto Gio Nov 11 2010, 22:19

    Visto che Ema è partito in 4a su Brahms e visto che è partito da qui, questo ti dovrebbe interessare. La registrazione è pietosa ma i ragazzi non sono male:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img_3822

    e poi il gemello con il sestetto - un piccolo omaggio alla tua danzatrice

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img_3823

    Milstein è un gran classico (sta nello scaffale), ma che mi dite di questo? Non vi ho ancora sentiti dire nulla su Heifetz. Disponibile in ogni formato incluso un economico SACD. Il più grande violinista del secolo scorso? A sentire le interviste, tutti i violinisti nel bene e nel male hanno poi dovuto fare i conti con lui. Che ne pensate?

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 59463810

    Ciao


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    Messaggio Da ema49 Gio Nov 11 2010, 22:49

    pluto ha scritto:Visto che Ema è partito in 4a su Brahms e visto che è partito da qui, questo ti dovrebbe interessare. La registrazione è pietosa ma i ragazzi non sono male:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img_3822

    e poi il gemello con il sestetto - un piccolo omaggio alla tua danzatrice

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 Img_3823

    Milstein è un gran classico (sta nello scaffale), ma che mi dite di questo? Non vi ho ancora sentiti dire nulla su Heifetz. Disponibile in ogni formato incluso un economico SACD. Il più grande violinista del secolo scorso? A sentire le interviste, tutti i violinisti nel bene e nel male hanno poi dovuto fare i conti con lui. Che ne pensate?

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 59463810

    Ciao



    Gian, con la cameristica le cose stanno diversamente. La bravura dei singoli strumentisti conta davvero poco a fronte del loro affiatamento, il "suonare assieme" per anni o decenni, capirsi senza guardate lo spartito ma guardandosi negli occhi o guardando gli altri strumenti. Se hai visto dal vivo un quartetto d'archi sai cosa intendo dire..
    Ho una registrazione dei trii per archi di Beethoven: Rostropovich al violoncello, Mutter al violino, Giuranna alla viola; grandissimi Maestri, esecuzione scadente, ognuno per i fatti propri nella precisa volontà di "evidenziare e sottolineare" il proprio ruolo..
    Per questo penso che i sestetti o i trii cui fai riferimento non dovrebbero (metto il condizionale perché non possiedo questi dischi..) avere lo stesso valore musicale di quelli eseguiti dall'Amadeus o da altre formazioni storiche della cameristica.. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 625723
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Ven Nov 12 2010, 00:05

    Ci vuole anche unità d'intenti. Se in un trio ogni componente tende ad una strada diversa, il suono di ogni voce non si specchia in quella degli altri strumenti e vengono fuori esecuzioni prive di senso, o mortificate nel senso.

    Una delle cose più incredibili nei duetti, trii e quartetti (ma in generale in ogni compagine cameristica) è che, nelle migliori interpretazioni, per dirla semplicisticamente, non solo i musicisti sanno dare perfettamente valore a ciò che suonano, ma l'intento espressivo è unico e collettivo ed il contributo di ogni strumentista potenzia, completa, amplifica l'emotività e la bellezza del contributo degli altri... non è cosa facile a succedere, ma quando ci son artisti che ci riescono l'esecuzione cameristica è di una fascinazione espressiva ed estetica veramente raramente raggiungibile da altri "generi" classici.

    Certo ci sono ensemble cameristici di grande valore anche se composti da grandi musicisti solisti. Ad esempio, di elevato livello tutte le registrazioni storiche (Naxos) del trio Thibaud, Casals, Cortot...


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    Messaggio Da pluto Ven Nov 12 2010, 11:14

    Prendo nota come sempre della dritta dei 2 boss (anche se un pochino il dubbio che i ragazzi non fossero così malaccio, devo dirvi, che mi resta..)

    E allora visto che mi bacchettate sull'armonia e sull'intesa tra i players....

    Beccatevi le Danze Ungheresi sempre di Brahms, meravigliose sia nella versione orchestrale sia nella insolita versione pianistica a 4 mani. Non posto le foto dei dischi. C'è la foto del disco DG nell'assaggio dei fratelli Kontarsky (se non avevano l'intesa loro...)

    http://il.youtube.com/watch?v=ohb9YPhRoJE&feature=fvw

    Oppure il Philips delle sorelle canadesi Labeque (altre 2 che come intesa...)

    http://diesisebemolle.wordpress.com/2010/04/21/brahms-danze-ungheresi/

    ********

    Aspetto i vs ruggiti su Heifetz e nel frattempo mancava Gilels/Reiner ai concerti x piano. Vinile ma anche e soprattutto uno splendido XRCD

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    Ciao
    Gian

    E delle opere vocali di Brahms che mi dite???



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    Messaggio Da ema49 Ven Nov 12 2010, 12:06

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:
    Certo ci sono ensemble cameristici di grande valore anche se composti da grandi musicisti solisti. Ad esempio, di elevato livello tutte le registrazioni storiche (Naxos) del trio Thibaud, Casals, Cortot...

    Il est vrai, mon ami. Considera però che questo trio lavorò per molti anni assieme. I piccoli ensemble musicali (duo, trii, quartetti, sestetti..) improvvisati, anche se composti da grandissimi nomi, non hanno mai lasciato alla storia esecuzioni memorabili. Come dicevo, anche due dei più rinomati quartetti quali l'Amadeus e l'Alban Berg, quando hanno suonato assieme a Milano, hanno suscitato tanta emozione per l'irreparabile perdita della viola e lo scioglimento dell'Amadeus, ma dal punto di vista della qualità dell'esecuzione...
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    Messaggio Da ema49 Ven Nov 12 2010, 13:28

    pluto ha scritto:
    Beccatevi le Danze Ungheresi sempre di Brahms, meravigliose sia nella versione orchestrale sia nella insolita versione pianistica a 4 mani.

    ********

    Aspetto i vs ruggiti su Heifetz
    E delle opere vocali di Brahms che mi dite???




    Perché "insolita versione pianistica"? Brahms la preferiva...
    Brahms non amava la musica vocale, ma nonostante tutto ha creato capolavori. Te ne posto qualcuno:



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    Dell'LP ti mando anche il retro in modo che tu possa leggere anche il n.ro d'opera. Anch'io che non amo la musica vocale adoro tutte e incondizionatamente le sue composizioni (effetto Brahms?)


    Il Requiem è conosciutissimo, alterna momenti lirici a momenti fortemente drammatici


    Die schone Magelone...possibilmente in questa registrazione. Ne ho altre due, questa è quella che preferisco


    I Liebeslieder Walzer sono stati definiti valzer drammatici pur essendo Love-Song..



    C'è ancora parecchia roba da postarti, ma devo trovarla in mezzo a tutto il marasma che era già presente ma che ora è molto aumentato dato che, ogni volta che posto qualcosa, ho l'abitudine di lasciare tutto in giro per la stanza.....

    Su Heifetz niente da dire. Grandissimo. Ma tu conosci i miei preferiti... Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 625723


    P.S. dimenticavo: ascolta Auf dem Strom, per soprano corno e piano (Serkin!) e Der Hirt auf dem Felsen, per clarinetto, piano e soprano. Sono due VERE chicche di Schubert. Si trovano nello stesso cd dei Liebeslieder di Brahms


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    Messaggio Da pluto Ven Nov 12 2010, 13:49

    Perché "insolita versione pianistica"? Brahms la preferiva...

    Ciao EMA

    Beh se non sbaglio inizialmente le pubblicò x piano solo. L'orchestrazione di Brahms se non sbaglio è certa solo x alcune di esse.
    Io comunque intendevo discograficamente parlando. Non è che ce ne siano tante di edizioni a 4 mani. Sono quasi tutte x piano solo o per orchestra. Comunque belle in tutte le salse (sempre secondo me naturally).

    ****

    OT ricordi il discorso che si faceva sulla carne debole etc....

    Ieri sono stato dal mio hifi pusher (aveva un Ref 3 come il tuo ma Limited Edition 250 ore) Mint
    E poi ho ascoltato su un impiantino da ca 300.000 i concerti di Michelangeli-Mozart, il DG di cui si era parlato. (in CD). una roba da spavento
    Solo di cavi ci saranno stati 50,000 eurozzi.
    Dopo aver pregato tutti i Santi in Paradiso x il prossimo superenalotto, mi sono riacceso il CD della macchina, tornando con i piedi x terra. Però è bello poter sognare di tanto in tanto

    angel angel angel

    Ciao
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    Messaggio Da ema49 Ven Nov 12 2010, 14:24

    pluto ha scritto:
    Ciao EMA

    Beh se non sbaglio inizialmente le pubblicò x piano solo. L'orchestrazione di Brahms se non sbaglio è certa solo x alcune di esse.
    Io comunque intendevo discograficamente parlando.

    ****

    E poi ho ascoltato su un impiantino da ca 300.000

    Non sbagli..

    Con 300.000 E mi compro tutta la discografia mondiale su qualsiasi supporto.. Rolling Eyes
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    Messaggio Da pluto Ven Nov 12 2010, 14:50

    Mi sa che non bastano..... ma aiutano tantissimo Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Ven Nov 12 2010, 18:31

    ema49 ha scritto:Con 300.000 E mi compro tutta la discografia mondiale su qualsiasi supporto.. Rolling Eyes

    cheers cheers cheers cheers cheers
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    Messaggio Da pluto Ven Nov 12 2010, 19:03

    Dai ragazzi che con il Superlotto, ci compriamo sia tutta la discografia sia l'impiantozzo
    e anche qualcuno che rimetta a posto i dischi.......dopo che li abbiamo ascoltati sunny
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Ven Nov 12 2010, 21:21

    Volevo, in questi pochi minuti che mi restano della pausa prandiale, spendere due parole su Emil Gilels, come richiestomi da Pluto.

    Gilels è stato semplicemente un prodigio tecnico per il fatto di saper coniugare come forse nessun'altro potenza, precisione, velocità. In molti concerti beethoveniani è incredibile sentire il volume che riesce a produrre questo pianista a velocità sostenutissime senza il minimo accenno di sbavatura. Inoltre si tratta di quei pochi pianisti che riescono a far "ruggire" il pianoforte, cioé a spingerlo verso livelli di volume impressionanti. Insomma un autentico virtuoso. E fino agli anni '60 forse il virtuoso prevalse sulll'interprete.

    Nella sua gioventù artistica, soprattutto nel classicismo viennese, la sua tendenza alla magniloquenza, al suono roboante, lo portavano spesso fuori strada. Nel repertorio romantico (Chopin escluso) e successivo, invece, è pianista spesso travolgente, anche se non raggiunge il livello di tocco e sfumature timbriche di altri leoni della tastiera (Horowitz, Richter, il primo Michelangeli, ecc.). Qui non mi dilungo, giacché il repertorio romantico e successivo non mi vede particolare estimatore, quindi magari lascio spazio ad altri che più di me possano inserire le interpretazioni di questo pianista in quel repertorio tra le altre dei grandi pianisti dell'ultimo secolo.

    Nel corso della sua carriera, dagli anni '60 in poi, oserei dire che la tendenza continua fu una applicazione e uno studio consapevoli per arrivare ad un approfondimento espressivo, percorso perseguito tramite la completa comprensione dei classici, al fine, come traguardo, della integrale sonatistica beethoveniana. Molto Mozart servì da viatico a questa maturazione, ma non direi che questo Mozart, pur eseguito in maniera impeccabile dal punto di vista tecnico, possa veramente oggi come oggi porsi ad un livello di rilevanza storica ragguardevole. Comunque dopo il 1960 l'ampliamento del repertorio a Weber, SChubert, Brahms (un repertorio meno smaccatamente virtuosistico) portò i suoi risultati ed il GIlels dagli anni '70 in poi è spessissimo non solo grande virtuoso ma anche grande interprete.

    Come sta la faccenda del Beethoven di Gilels, a mio parere? Gilels è grandissimo nei concerti eseguiti negli anni '70, dove si lascia trasportare dal gioco, dal languore, dalla maestosità, dal virtuosismo che di volta in volta queste composizioni prevedono. E qui ha pochi paragoni. Le esecuzioni bellissime di questi concerti non sono poche (e neppure molte) ma quelle di Gilels sono certo tra le migliori. Pur non ideale dal punto di vista sonoro, splendida l'integrale registrata live nel 1976 con Kurt Masur come direttore e pubblicata da Brilliant in abbinamento ad alcune sonate dello stesso autore. Registrazioni non ideali ma intelleggibili, tra il discreto ed il buono, stereofoniche. L'esecuzione ne risulta godibile e sempre fruibile.

    Diverso il discorso per le sonate di Beethoven. Diciamo subito: il novecento pone il testo (anzi, il TESTO) alla base dell'interpretazione: tutto ciò che la prassi pianisitica aveva tramandato tramite "la scuola" ottocentesca inerente la libera gestione del tempo, le libertà dinamiche, anche le libertà testuali, vengono sbanditi. Si comincia a ritenere che l'autore abbia detto tutto nel testo, il resto sarebbero stati arbìtri. Purtroppo il senno del poi ci ha oggi insegnato che questo non è vero: nel novecento gli autori scrivevano tutto nel testo, e questo portò a spostare questa chiave di lettura anche alle partiture dei secoli precedenti. Ma chi legga ad esempio gli scritti di Czerny (che fu tra le altre cose allievo di Beethoven) sa che il rigore agogico (cioé il conservare le proporzioni agogiche tra una sezione e l'altra di una composizione, il non effettuare rallentamenti ed accelerazioni a meno che non siano prescritte) era impensabile nel settecento come nell'ottocento e che anzi esisteva una teorizzazione espressiva per l'uso delle irregolarità agogiche. Certo Beethoven lo sapeva, ed anche Mozart, ed anche Haydn.... e la loro muusica è certo scritta per avvalersi di questa prassi esecutiva nel momento della esecuzione.

    Ma lasciamo perdere questo discorso che forse ci porta lontano. In ogni caso, il mito del novecento fu il rispetto del TESTO, cioé suonare solo ciò che c'è scritto nella partitura e tutto quello che lì c'è scritto. Né più né meno. L'interpretazione beethoveniana - ed il neoclassicismo, così si chiama questa scuola di pensiero inerente l'interpretazione - comincia la sua incredibile strada in Beethoven con Schnabel e Backhaus (il terzo grande neoclassico degli esordi fu Fischer, molto più attivo e rilevante in Bach o in Mozart che non nel Beethoven che ora ci interessa). Si cerca l'obiettività dell'interprete, non solo la personalità. IN un mondo dove sempre meno sono i dilettanti musicisti, l'artista si pone anche come sacerdote che illustra il testo così come è stato scritto a vantaggio di ascoltatori che questo testo non sanno più leggerlo.

    Ad ogni modo, il Beethoven di Schnabel (o di Backhaus) è un Beethoven che ci racconta le tensioni cui è sottoposto, in prima persona, prima persona singolare (io, appunto).
    La sempre maggiore attenzione al segno, arriverà nella generazione pianistica successiva (anche se più giovane di pochi anni soli) ai limiti del manierismo con Arrau. Con Arrau assistiamo in generale ad un ampliamento dei tempi esecutivi, ma questo non smorza la tensione espressiva. E' come se Arrau sottolineasse i punti e le virgole dello spartito per incantarci/incantarsi con le soluzioni musicali ideate da Beethoven, ma il senso di meraviglia di questa scoperta ci abbaglia e ci conquista, non pone di stacco tra noi e l'autore. Dal narrare in prima persona siamo passati al narrare in seconda persona, ma è sempre un narrare vivo e vitale, anche se in qualche modo riflesso, più mediato. Le registrazioni di Arrau (metà anni '60) sono straordinarie anche per il ripristino della libertà agogica e per il rispetto rigoroso (unico tra tutti i pianisti in questo assieme a SChnabel) di tutte le indicazioni beethoveniane inerenti l'uso del pedale.

    Con Gilels siamo ancora oltre. Gilels dilata i tempi ancora oltre Arrau, non ripristina l'agogica ottocentesca (è perfettamente neoclassico sotto questo parametro), la sua attenzione alla partitura diventa quasi didascalica. Dal narrare in seconda persona siamo passati al narrare in terza persona e spesso ci si domanda quale sia il fine interpretativo di varie di queste interpretazioni sonatistiche aldilà della decantazione iper-raffinata di ogni singolo dettaglio strumentale. All'interno di questa integrale (incompiuta per la improvvisa morte del musicista) non mancano i momenti ottimi o splendidi. Come ad esempio una gigantesca Hammerklavier (ovvio) e una splendida esecuzione della prima opera 31 (molto meno ovvio). Ma a differenza di altri pianisti Gilels non riesce, a mio modesto parere, a plasmare un mondo durante l'esecuzione delle 32 sonate che dica qualcosa di veramente nuovo rispetto a quanto detto da altri suoi colleghi precedenti o contemporanei, pur di formazione neoclassica. Pur nella fedeltà a questa tradizione, ad esempio e a mio parere, l'ultima esecuzione integrale del ciclo sonatistico beethoveniano in video di Barenboim è decisamente più soddisfacente ed appagante per vitalità, drammaticità, ed anche come summa della tradizione esecutiva del XX secolo.

    Se dovessi fare una grossolana graduatoria delle integrali sonatistiche beethoveniane del secolo appena trascorso che io conosco, con una parolina di commento per ciascuna, in accordo quasi totale con Piero Rattalino, direi:

    Straordinarie: Schnabel (anni '30, cameristico dai milel colori), Backhaus (forse più la registrazione stereofonica ultima, e per le registrazioni degli anni 68-69 ivi incluse direi visionario), Ashkenazy (imprevisto, incatalogabile, una integrale più cantata che suonata, anni '70), Arrau (anni '60, commosso, incantato e sensazionale); Schiff (anni 2005-2008, post-neoclassica, un Beethoven ricercatore di timbri rari e preziosi).

    Ottime: Brendel (anni '80, analitico e Biedermeier); Gulda (metà anni '60, travolgente o meccanico, spesso imprevedibile); Barenboim (Video, anno 2006, summa neoclassica, ogni sonata un mondo a sé, operistico).

    Buone: la grande parte delle altre, Gilels compreso.

    Come sempre chiedo perdono a chi, di gusti diversi dai miei, possa aver letto con fastidio queste mie parole. E grazie a chi ha avuto la pazienza di leggermi! Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 775355 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 775355



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    Messaggio Da pluto Sab Nov 13 2010, 06:45

    [quote="ema49"]
    pluto ha scritto:

    Su Heifetz niente da dire. Grandissimo. Ma tu conosci i miei preferiti... Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 625723


    Si mi sembra di aver capito che per Oistrakh venderesti la casa al mare.. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957
    Lo sto ascoltanto (David) adesso sulla Scottish Fantasy di Bruch con il grande Jasha Horenstein + London Symphony - un XRCD Decca da paura! (guarda caso un serie 6000, Kingsway Hall con Kenneth Wilkinson - che strano!!!) azz.. in quel posto li non hanno sbagliato una registrazione!

    Per quanto riguarda Heifetz, beh mi piacerebbe poter fare una tesina "a la Vito" sunny. Da profano posso solo dire che alcune sue cose sono (x me) veramente eccelse (vedi proprio il concerto di Brahms e forse e soprattutto il concerto di Sibelius). Più molto altro naturalmente.

    Ciao
    Gian
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    Messaggio Da pluto Sab Nov 13 2010, 07:04

    Vito

    Grazie per averci trasmesso queste belle opinioni
    Prima che tu chiuda questa interessante pagina pianistica, ti voglio chiedere dove collochiamo in buon Maurizio Pollini. Ho come l'impressione che sia quasi più quotato e tenuto in considerazione nei paesi anglosassoni che da noi. Ti dirò, mi ha sorpreso la sua esclusione dalla tua diciamo Top List. Come mai?

    E se Ti chiedessi una top 3 or 5 anche per i concerti di Beethoven? Personalmente io metterei subito

    Michelangeli-Giulini
    Backhaus - Isserstedt
    Arrau - Davis

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    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 51df6w10

    Che dice PPP?
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    Messaggio Da ema49 Sab Nov 13 2010, 11:36

    pluto ha scritto:Vito

    Grazie per averci trasmesso queste belle opinioni
    Prima che tu chiuda questa interessante pagina pianistica, ti voglio chiedere dove collochiamo in buon Maurizio Pollini. Ho come l'impressione che sia quasi più quotato e tenuto in considerazione nei paesi anglosassoni che da noi. Ti dirò, mi ha sorpreso la sua esclusione dalla tua diciamo Top List. Come mai?

    E se Ti chiedessi una top 3 or 5 anche per i concerti di Beethoven? Personalmente io metterei subito

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    Che dice PPP?
    sunny sunny sunny


    .santa santa santa
    Buongiorno a tutti,
    non so cosa dirà Vito, io dico che tu lo vuoi fare a pezzi (però la username resterà sempre la stessa: pezzi per il pianoforte).
    Coraggio, Vito..
    Io invece ti faccio una domanda secca, alla quale di prego di darmi una risposta altrettanto secca. Dopo le nostre discussioni mi è venuta la curiosità di esplorare la musica vocale di Haendel, da me sempre trascurata come per quasi tutti gli altri compositori.
    Quale è l'opera del nostro da te preferita e l'esecuzione da te ritenuta più valida?
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Sab Nov 13 2010, 14:24

    Rispondo per primo a Pluto.

    La mia top list era inerente le integrali delle 32 sonate di Beethoven per pianoforte. Ci sono molti pianisti che non hanno mai realizzato una integrale discografica delle sonate beethoveniane: l'illustre Sviatoslav Richter, per esempio, che però ha avuto varie sonate in repertorio e molte di queste ottengono da lui una interpretazione straordinaria. Stesso dicasi per Benedetti Michelangeli. E' normale che questi pianisti non venissero inclusi nella "classifica", perché non hanno mai deciso di partecipare alla "gara", se vogliamo continuare con questo tono scherzoso Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 625723 .

    Ritornado a Pollini: anche Pollini non ha mai realizzato una organica integrale delle 32 sonate. Ha registrato un disco con le ultime sonate negli anni 1976/'77 e poi nel tempo ha aggiunto a questo altri dischi con piccoli gruppi di sonate. L'ultimo di questi è un disco con le tre sonate opera 2, inciso nel 2007. Chiaramente un percorso di questo tipo non può darci una immagine organica del mondo delle 32 sonate beethoveniane, perché Pollini in questi 30 anni (ovviamente, inevitabilmente) è cambiato. Nel primo disco era evidente il rigore formale e virtuosistico ed il perfetto inserimento nel neoclassicismo (numi tutelari, modelli sopra tutti gli altri Backhaus e il Benedetti Michelangeli degli anni '60 e successivi). Negli ultimi invece POllini ha teso a suonare Beethoven con una pedalizzazione che è già fine ottocento, alla Debussy se posso permettermi di fare un paragone azzardato. Fatto interessante, ma con qualche complicazione realizzativa (difficile con questo suono distinguere bene lo staccato dal legato, ad esempio) ch enon ha mai dato completa compiutezza a questo percorso interpretativo. Singolare poi che su questo fronte (un Beethoven colorista e pedalizzato) Pollini sia stato improvvisamente raggiunto e superato da Schiff, a lui certamente inferiore come esiti nelle sonate di maggior sfogo virtuosistico (ad esempio l'Hammerklavier o l'Appassionata, che sono tra i punti meno riusciti, a mio parere, della integrale di Schiff), ma nettamente superiore in quelle di sfoggio timbrico e coloristico (la Tempesta, ad esempio). E molto più ferrato in termini di prassi esecutiva e di gioco tra staccato e legato che in Beethoven spesso non è secondario. Ecco perché l'integrale di Schiff è decisamente nuova e memorabile nella storia interpretativa beethoveniana dell'ultimo secolo, mentre l'insieme delle registrazioni beethoveniane di Pollini poco di nuovo apportano alla interpretazione di scuola neoclassica cui questo pianista si è formato. Che poi molti possano preferire il taglio tradizionale di Pollini alle innovazioni di Schiff è cosa che mi lascia assolutamente indifferente.

    Un parere più generale su Pollini: non mi sembra che questo pianista esca magnificato dal suo rapporto col disco. Ho l'impressione che in studio di registrazione Pollini mostri una freddezza del tutto assente nel Pollini delle sale da concerto. E che il Pollini migliore sia spesso quello "live". Ad esempio ho sentito due anni fa un suo concerto SChumann-Chopin veramente bello e godibile, con alcune cose, soprattutto di Chopin, vermanete meravigliose per calore, colori, timbro, dinamiche, tocco, cose molto difficilmente da lui messe in mostra in sala di registrazione. Speriamo che allo scadere dei diritti d'autore vengano immesse sul mercato registrazioni dal vivo ancora ignote: l'immagine lasciata al disco da Pollini potrebbe averne immenso vantaggio, credo.

    Ma tornando a Beethoven: assieme a Brendel, Pollini ha ereditato negli anni '70 ed '80 il testimone di interprete beethoveniano di riferimento. Credo che la generazione successiva di pianisti (i beethoveniani di oggi) sia stata più prolifica di novità però.

    Detto questo (pant pant!!!!! santa santa ), a botto parliamo anche dei concerti?

    Benedetti Michelangeli? Non esiste una integrale, solo registrazioni del 1°, terzo e quinto con Giulini. Ma se dobbiamo ascoltare Benedetti-Michelangeli con perfetta fusione di intenti col direttore, meglio l'accoppiata Michelangeli-Celibidache (3° e 5°, purtroppo non facilmente reperibili al momento). Ed allora siamo prossimi alle stelle...

    Arrau? Esistono integrali con Davis e con Haitink. Ma di entrambe forse meglio il 3°, 4° e 5° incisi al fianco di Kemplerer. A seguire l'integrale con Davis.

    Backhaus-Issertsedt? Una integrale completa classica, di valore storico. La più bella esecuzione del 2° concerto opera 19 (ma in realtà primo ad essere composto) che la discografia ricordi.

    Gilels-Masur. Altra integrale bellissima. Dischi Brilliant.

    Aggiungo anche PLetnev-Gansh. E mi fermo qui. Ma non perché magari non ne esistano altre bellissime di esecuzioni dei concerti, ma perché queste sono le migliori tra quelle che conosco. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 285880

    -------------

    Emanuele, che ingrato compito mi imponi! Ingrato ma non impossibile. Partendo dalle migliori esecuzioni presenti in CD, lasciando da parte il supporto DVD che immagino tu non gradisca, incrociando il tutto con le migliori opere handeliane.... forse ti consiglierei questo disco:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 1604rcs

    Speriamo di essere riusciti ad intrigarti! Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 285880


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    Messaggio Da ema49 Sab Nov 13 2010, 15:30

    Pazzoperilpianoforte ha scritto:

    Emanuele, che ingrato compito mi imponi! Ingrato ma non impossibile. Partendo dalle migliori esecuzioni presenti in CD, lasciando da parte il supporto DVD che immagino tu non gradisca, incrociando il tutto con le migliori opere handeliane.... forse ti consiglierei questo disco:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 1604rcs

    Speriamo di essere riusciti ad intrigarti! Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 285880

    Grazie della segnalazione
    Ho scoperto proprio stamani, chiacchierando col mio amico pianista, che a Catania c'è un negozio Feltrinelli!!
    Pomeriggio lo contatterò telefonicamente per verificare la disponibilità del cd da te segnalato e delle cantate bachiane in versione Kuijken.
    Comunicavo ieri in p.m. a Gianni la "scoperta" tra i miei LP di una perla veramente rara tra le varie esecuzioni delle sonate per viola da gamba e clavi di Bach che non ricordavo di avere. Fisiopatologia della memoria in età matura.. Ne parleremo nei prossimi giorni, dopo che avremo completato (si fa per dire) il discorso sulla cameristica di Brahms.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Sab Nov 13 2010, 15:36

    Ema permettimi una aggiunta. Se non trovi quel disco, un altro capolavoro è questa edizione, decisamente più rintracciabile:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 1233283

    Direi che queste due sono le opere e le edizioni che consiglierei ad un "neofita" per la bellezza delle due opere ed il livello eccellente dell'esecuzione.

    Non sono riuscito a resistere dal proportele tutte e due, queste registrazioni.... una risposta semi-secca, insomma Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 775355 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 775355 Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 775355

    Fammi sapere se ti è piaciuto, qualunque dei due dischi tu prenda. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 285880


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    Messaggio Da Luca58 Dom Nov 14 2010, 01:32

    Mi inserisco nella dotta (da parte vostra Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957 perche' io non entro mai per carattere nei meandri dei segreti delle registrazioni o degli artisti) discussione citando un paio di opere che secondo me sono magiche solo suonate da questi artisti:

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 51oncw10

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 418v8h10

    Credo che Szeryng sia come Re Mida => quello che tocca diventa oro. Laughing

    Non riesco invece a trovare una versione che mi piaccia delle sinfonia n. 40 di Mozart. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 75961 In Lp ERATO avevo una versione eccellente suonata da una orchestra da camera francese diretta da Jean-François Paillard, ma in CD non la trovo.
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    Messaggio Da Pazzoperilpianoforte Dom Nov 14 2010, 10:43

    Ciao Luca, benvenuto. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 285880

    L'integrale dei Notturni di Rubinstein credo che sia nettamente una delle integrali di riferimento per queste composizioni, e certo è di una malinconia soggiogante. Anche sorprendente contando il temperamento guascone e sornione del "secondo" Rubinstein. Sicuramente ci sono anche altre bellissime interpretazioni dei Notturni: ad esempio penso all'integrale di Arrau, oppure a tante esecuzioni isolate di Horowitz, però di certo questa è una delle più belle.

    Per quanto riguarda Szeryng e le Sonate e Partite per violino solo... diciamo che in questo caso il violinista in questione tocca una materia che è già oro ( Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 625723 ). A parte gli scherzi, credo che in queste composizioni, assieme a quella si Szeryng non si possa prescindere dalla prova di Milstein e, per quanto riguarda me personalmente e per toccare anche la scuola filologica, dalla Mullova.

    Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 9-16-z%20060Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 41K63xUJqSL._SL500_AA300_

    Ciao Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 285880


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    Messaggio Da ema49 Dom Nov 14 2010, 12:22

    Luca58 ha scritto:Mi inserisco nella dotta (da parte vostra Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957 perche' io non entro mai per carattere nei meandri dei segreti delle registrazioni o degli artisti) discussione citando un paio di opere che secondo me sono magiche solo suonate da questi artisti:

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    Credo che Szeryng sia come Re Mida => quello che tocca diventa oro. Laughing

    Non riesco invece a trovare una versione che mi piaccia delle sinfonia n. 40 di Mozart. Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 75961 In Lp ERATO avevo una versione eccellente suonata da una orchestra da camera francese diretta da Jean-François Paillard, ma in CD non la trovo.

    Ciao Luca e bentrovato cheers cheers
    Jean-Francois Paillard dirige (o dirigeva) la Orchestre de Chambre in Francia e la English Chamber in Inghilterra che porta il suo nome. Incide solo per Erato (quasi sempre ottime registrazioni) ed i suoi interessi spaziano dalla musica barocca fino alla prima parte del periodo classico. E' un direttore che ha molte affinità col nostro Agostino Orizio: molto misurato, rifugge da estremismi filologici. A molti piace per questo; ho diversi cd con interpretazioni di Tafelmusik di Telemann e qualcosa con sinfonie mozartiane.
    Puoi trovare la sinfonia che cerchi in questo sito:
    http://www.ibs.it/disco/4975769282898/wolfgang-amadeus-mozart-/sinfonie-41.html

    In alternativa una interpretazione similare (stranamente..) ed eccellentemente registrata è quella di Hogwood (Oiseau Lyre-Florilegium, n.ro catalogo 417 557-2) con Jaap Schroder primo violino.

    Qui non siamo dotti, ci scambiamo solo pareri che tali restano. Ancor più che con l'audiofilia Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.) - Pagina 15 650957 il parere personale conta più di mille dissertazioni..
    Buona Domenica

      La data/ora di oggi è Sab Nov 23 2024, 15:26