Ciao, mi permetto di dirti la mia opinione da un punto di vista squisitamente
tecnico/filosofico. Non mi addentro nel concetto di gusto musicale perché ovviamente sono dati soggettivi.
Oggettivo invece è il dato di potenza in Watt dell'ampli per almeno due parametri che ti interessano durante i tuoi ascolti. Il primo, ovviamente, è la pressione acustica
media che vuoi ottenere nel tuo "antro musicale" e qui le chiacchere non fan farina: parti dalla sensibilità dichiarata per i diffusori dal costruttore (e qui si apre un panegirico tra dato dichiarato a V 2,83 e W 1 in riferimento all'impedenza dichiarata dal costruttore.....visto che l'impedenza varia al variare della frequenza come modulo e fase....ma soprassediamo o ne usciamo matti
) e ad ogni raddoppio di potenza (1, 2, 4, 8, 16.....) aggiungi 3db di pressione acustica ottenibile da quel diffusore. Poi siccome i diffusori di solito si vendono a coppie...raddoppio di emissione in ambiente quindi puoi regalarti altri 3 db di pressione acustica
media. Perché insisto sulla parola
media (e qui entra in scena il secondo parametro ovvero la riserva dinamica o energetica): perchè il valore di punta è rappresentato dalla legnata, come può essere il colpo di batteria o l'esplosione di un pieno orchestrale. Capisci benissimo che per un quartetto d'archi per musica da camera o un pezzo da disco music la riserva dinamica che ti serve per passare da un pianissimo ad un fortissimo, in riferimento alla pressione
media che vuoi ottenere, è molto diverso e ti servono generatori di corrente dimensionati ben diversamente in fatto di generosità quanto a caratteristiche tecniche. Mark Levison, giusto per citare un emerito sconosciuto, sovradimensionava gli stadi di uscita di oltre il 150% come erogazione in corrente. Quindi tieni conto del valore massimo di db che il diffusore può erogare paragonato al valore medio che hai in mente: pena per una errata valutazione di questi due valori la compressione sonora quando superi un certo valore di volume del tuo ampli, quindi non sempre la copressione è dovuta dai finali ma può dipendere dalla scelta di diffusore non all'altezza del finale
Un altro fattore che devi prendere in considerazione è il fattore di smorzamento o, come dicono gli anglonofoni, damping factor: è un numero puro che esprime il rapporto tra impedenza del diffusore diviso l'imedenza di uscita dell'amplificatore. Va da se che più alto è il valore di impedenza del diffusore, a parità di amplificatore usato per il test, più alto sarà questo valore. Perché ti servirebbe(?) avere valori alti di questo parametro? Perché questo numero esprime la capacità di controllare le membrane elastiche del tuo diffusore dopo che il segnale elettrico è scemato. Risultato frasi del tipo: bassi profondi è asciutti, non avverto code nel suono e via dicendo.
Tutto questo riferito in un discorso abbastanza semplice per finali SS. Per i valvolari la cosa si complica perché tra stadio finale e diffusori il più delle volte ci sono i trasformatori di uscita (tralascio gli OTL perché non sono ferrato in materia
) che hanno il vantaggio di essere "traslatori di potenza" ma devono essere costruiti con i controcXXzi con materiali e dimensionamenti bilanciati per le potenze da utilizzare. Di fatto introducono perdite per correnti parassite, perdite nel materiale ferromagnetico, perdite per isteresi e altre che non sto ad enunciare perché davvero complesse come la trasformazione della impedenza del diffosure ai capi delle valvole finali trasformate dal rapporto spire primario/secondario del trasformatore di uscita
.
Consiglio per la scelta di diffusori per accoppiamenti con ampli o finali valvolari: modulo di impedenza meglio 8 o superiori (nel periodo d'oro delle amplificazioni valvolari si costruivano diffusori con impedenze da 16ohm mica per scherzo) e con modulo e fase dell'impedenza il meno tormentato possibile per contare su un comportamento il più linerare possibile perché i miracoli non si possono fare.
Di fatto la scelta del monovia o di xover il più semplice possibile è fatta proprio in questa ottica: semplificare il valore impedenza il più possibile che si può, a volte scendendo a patti con la resa sonora. Di fatto un monovia, per quanto fico e costruito con materiali ex-Formula1 come il berilio, avrà certamewnte un comportamento fantastico tra i 100 e i 10000Hz ma sfido chiunque (a meno di non usare trombe alla GOTO) di riuscira ad ottenere un buon suono con un cotrabbasso sulla sua prima ottava. Non parliamo di musica rock perché se no si scollano le membrane.
Sempre in IMHO
Buoni ascolti