Da Ospite Gio 01 Lug 2010, 22:39
Si, concordo con la verità concettuale che l'ascolto in cuffia richieda un maggior impegno, con se stessi.
Ovviamente mi riferisco all'ascolto dell'impianto cuffia domestico...perchè ci sono vari modi di usare le cuffie, le cuffiette da viaggio e le piccole economiche intraurali da passeggio...
Inoltre mi viene da dire che l'ascolto con l'impianto cuffia domestico è un attività a se, nel senso che mentre la si vive, di solito, non si fa altro. Spesso invece i diffusori si ascoltano anche mentre si sta facendo dell'altro.
La maggiore concentrazione, l'intimismo tra noi e la musica, sono valori irrinunciabili (e ricercati) per l'ascoltatore in solitario...che, peraltro, non soffre neanche della distrazione che spesso colpisce chi, accende (magari a tutto gas...) l'impiantone di casa, per "esibirlo" agli amici o comunque ai presenti.
Poi, ovviamente non è coretto che si generalizzi. Sono sicuro che molti veri appassionati di musica si godono il proprio impianto tradizionale come il cuffiodilo incallito (per es. il sottoscritto) si gode il sistema cuffia.
Però nel sistema cuffia difficilmente ci si ritroverà, chi non voglia trarre dal messaggio musicale e col messaggio musicale quei momenti di "ritiro" (più o meno spirituale) che, per quanto mi riguarda, aumenta la disponiblità, la sensibilità all'accoglienza più intima di ogni sfumatura e pathos. Come si trattasse di una facilitazione per il coinvolgimento più profondo. In questo la musica classica mi aiuta ancor di più in quanto non è mai ripetitiva anche se si ripetono e si ripresentano (inevitabilmente) certe stesse opere che assumono valenze diverse a seconda delle interpretazioni ed esecuzioni.
Forse la spinta a voler cercare sempre anche un qualcosa di più nei componenti e negli abbinamenti dell'impianto cuffia, trova le sue ragioni in quell'aver assoporato, in quei momenti magici, cosa tutto può succederci se riusciamo e ci abituiamo a raggiungere quel livello di "concentrazione" (che poi è disponibilità interiore) in pochi attimi, grazie anche all'aiuto del nostro amato sistema cuffia.
Dunque non resta che esclamare: Wiva le cuffie!! Wiva la musica!! Wiva chi sa amare le due cose per quello che ci danno, ciascuna per quello che è. E su questa strada anche noi cerchiamo di cogliere (in noi stessi) il valore dell'essere, più che quello dell'avere. Ricordo di aver detto ad una caro amico audiofilo (non molto cuffiofilo...), possessore di un impianto megagalattico sia per valore economico che sonico, che lo stimavo per ciò che aveva e lo invidiavo per ciò che era.