Edmond ha scritto: privo di quell'iperdettaglio che molti di noi si affannano a ricercare nei loro impianti...
Giorgio, io non sono tra quelli...
Edmond ha scritto: privo di quell'iperdettaglio che molti di noi si affannano a ricercare nei loro impianti...
fil ha scritto:Sal., adesso illustra a tutti (se ne hai voglia...) le motivazioni che mi hai ben raccontato al telefono, circa la tua decisione di ritornare sul cavo di segnale Kubala Sosna....
Se posso dire la mia, Guglielmo, aggiungerei che le variabili in gioco sono molteplici. Come giustamente e saggiamente tu fai notare la sala da concerto, è determinante per l'acustica percepita durante un live di classica.apostata ha scritto:Salvatò ti voglio bene (senza esagerare).
La tua onestà intellettuale non è stata influenzata dalle menate audiofile e dalla tua notoria voglia di giocare e di sperimetare.
Alla fine, quando questi sono i presupposti, è facile trovarsi d'accordo.
Adesso, però, sorge un'altra questione: quanto influisce la conformazione e l'acustica della sala su quello che hai sentito?
O peggio: lo stesso concerto, suonato in un'altra sala, ti avrebbe portato a conclusioni diverse?
Buon divertimento.
Neanch'io Filippo, neanch'io.........Il grande Fil ha scritto:Giorgio, io non sono tra quelli...
apostata ha scritto:Salvatò ti voglio bene (senza esagerare).
La tua onestà intellettuale non è stata influenzata dalle menate audiofile e dalla tua notoria voglia di giocare e di sperimetare.
Alla fine, quando questi sono i presupposti, è facile trovarsi d'accordo.
Adesso, però, sorge un'altra questione: quanto influisce la conformazione e l'acustica della sala su quello che hai sentito?
O peggio: lo stesso concerto, suonato in un'altra sala, ti avrebbe portato a conclusioni diverse?
Buon divertimento.
fil ha scritto:
Farci preferire una certa impostazione audio nel nostro set-up domestico, è poi un'altra questione.
realmassy ha scritto:Ma e' cosi' importante il "realismo" (fra virgolette perche' un evento dal vivo non potra' mai essere uguale a uno in cuffia)?
Voglio dire, ascoltiamo la musica per la poesia, la magia che ne deriva, perche' ci aiuta a rilassarci, perche' ci tira' su di morale o semplicemente perche' ci fa compagnia.... o perche' vogliamo a tutti costi rincorrere qualcosa che non riusciremo a prendere (il realismo)?
Se a me piace un suono iperdettagliato, con soundstage enorme, anche se innaturale, perche' mi devo fare le pippe e cercare di allinearmi a qualcosa piu' "reale" (ancora fra virgolette)...e magari farmelo piacere? La musica e' il fine, l'impianto e' il mezzo per raggiungere quel fine, e per goderne.
biscottino ha scritto:
PEr me il realismo è molto importante, riesci a cogliere nell'insieme cose che altrimenti anderebbero perse.
C'è modo e modo di ascoltare la musica, ognuno sceglie per se quello che piu' gli piace.
Ho visto che tarando i parametri di riproduzione su quelli ascoltati nel concerto dal vivo, c'è molta piu' soddisfazione all'ascolto, questo modo diverso di riproduzione e di percezione, nel quale al primo posto c'è la compattezza dell'insieme e al secondo posto il dettaglio e la dinamica, mi permette di apprezzare la composizione nel suo insieme.
Sal.
apostata ha scritto:biscottino ha scritto:
PEr me il realismo è molto importante, riesci a cogliere nell'insieme cose che altrimenti anderebbero perse.
C'è modo e modo di ascoltare la musica, ognuno sceglie per se quello che piu' gli piace.
Ho visto che tarando i parametri di riproduzione su quelli ascoltati nel concerto dal vivo, c'è molta piu' soddisfazione all'ascolto, questo modo diverso di riproduzione e di percezione, nel quale al primo posto c'è la compattezza dell'insieme e al secondo posto il dettaglio e la dinamica, mi permette di apprezzare la composizione nel suo insieme.
Sal.
Complimenti, questa, secondo me, è la strada dell'evoluzione da audiofilo tout-court, quello che compra un disco perché é inciso bene , ad audio-musicofilo, che cerca di non crearsi il proprio suono ideale, concetto molto amato da tanti audiofili, ma di avvicinarsi all'esecuzione originale, non alla sua registrazione, come invece intendono altri.
Ma consentimi di tornare sul discorso della sala.
Guarda questa foto fatta col cellulare durante una pausa di un concerto di Morricone al Parco della musica a Roma.
Per una serie di motivi mi ero ritrovato nell'ultima fila dell'ultima galleria, per giunta di lato, della sala Santa Cecilia. Il suono che mi arrivava era terribile, incanalato dalla forma della sala, privo di dinamica e rilievo, molto diverso da quello che pochi giorni prima avevo sentito da una poltrona centrale della decima fila di platea.
Ovvio che l'esperienza di ascolto debba tenere conto anche di questi elementi prima di diventare un termine di riferimento per il settaggio delproprio impianto.
Ottima la tua esperienza con Pergolesi, anche se "modernizzato" , prova a confrontarla con questa incisione che ho trovato molto interessante.
Ciao
biscottino ha scritto:
A Guglie', e c'hai la memoria corta!!
Ho parlato abbondantemente di questo disco che ho preso al Bari hiend(insieme all'altro dei Musici), visto che Ricci in sala c'è l'aveva fatto ascoltare e ci aveva informato meticolosamente su come e dove aveva effettuato la registrazione, gran bel disco, ottima segnalazione.
LA timbrica è tendente al chiaro, rispetto al mio riferimento live, evidentemente la chiesa era poco assorbente.
Purtroppo, ci sono anche dei "pernacchi" quando i violini spingono, segno che il volume di registrazione era al limite, iniziano dopo 2 minuti e 20 secondi sul primo brano, e vanno avanti per tutta l'esecuzione, la prima volta che li ho sentiti, pensai ad un guasto alla cuffia...'tacci!!!
Ricci:rimandato a settembre .
Sal.