Visionario.
Ipocondriaco.
Persino noioso.
Pop art.
Fumetto.
Non è un western l’ultimo film di tarantino.
E girato per il 90% in interno,ed è più un thriller alla ‘dieci piccoli indiani’ di agatha christie,che un vero e proprio western.
Un interno claustrofobico (la diligenza e la locanda), tipo ‘le iene’,che mi ha ricordato un vecchio film di tornatore,il bellissimo ‘una pura formalità’,accompagnato,anche in questo caso (ecchetelodicoaffà),dalle note di enrico morricone.
Le pistole,i fucili,la diligenza,i cavalli,la neve,i cacciatori di taglie,sono solo un pretesto per narrare (e che narrazione,ragazzi) una storia che trova nel suo epilogo finale l’aggancio con cio’ che ci mancava all’inizio..cio’ a cui lo spettatore non aveva potuto assistere.
Una narrazione ad anello scandita da capitoli,già collaudata magistralmente in pulp fiction,che gli valse anche il premio come miglior sceneggiatura.
Ed in questo tarantino è il maestro,il genio indiscusso.
Il film vale la pena di essere visto già solo per la fotografia,i dialoghi logorroici,gli splendidi rallenty ormai dimenticati nel cinema moderno.
Si ha quasi l’impressione che si sia divertito di più tarantino a girarlo che noi a vederlo.
E vale la pena rivedere il mitico samuel l. jackson,quasi l’alter ego di tarantino..cio’ che fu mastroianni per fellini..franco citti per pasolini.
Ma soprattutto l’interpretazione di kurt russel vale da sola il prezzo del biglietto..la gestualità,gli sguardi,le espressioni,la caratterizzazione del personaggio,sono assolutamente da oscar.
Impedibile la scena in cui viene distrutta realmente e per errore una chitarra vintage presa al museo del valore di circa 40.000 euro.
Come impedibile sarà l’espressione incredula di jason leight nel momento in cui viene sfasciata in diretta quella chitarra che avrebbe voluto acquistare alla fine delle riprese.
Ma questo è solo contorno.
Quello che conta è è la capacità del maestro di farci apprezzare ancora una volta il fascino del Cinema,in tutte le sue forme,dalla colonna sonora ai piano sequenza,dai dialoghi al thriller,con una genialità che in questo momento storico/culturale soltanto tarantino possiede.
Perché tarantino andrebbe salvaguardato come una specie a rischio, come un animale in via d’estinzione,come il rospo dorato,come la salamandra di amji,come la tartaruga delle galapagos,come il rinoceronte di sumatra.
Perché tarantino in questo momento E’ il cinema.