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Sicuramente,come io d'altronde prima che lo vedessi all'Accademia,non conoscevo affatto questo film,o meglio questa trilogia di cui questo film è il primo.Sotto troverete due descrizioni del film/documentario,copiate non per far prima,piuttosto per non ripetere da me le stesse cose.
Quello che vi posso dire è che questo film,specialmente se visto con un proiettore,vi lascerà un ricordo indelebile nella mente,in quanto rimarrete incantati dalle stupende riprese fotografiche in slow-motion o superveloci.(tra l'altro son pure costosissime,ma meno male che Coppola l'ha prodotto,e c'ha messo i soldi
)Per farvi capire a che livello siamo,io vedendo queste bellissime immagini ho richiamato subito alla mente il primo quarto d'ora di 2001 odissea nello spazio!Credo tutti,specie chi ama la fotografia,siate rimasti impressionati dall'estrema bellezza e perfezione del film di Kubrik,Koyaanisqatsi, sicuramente ve lo ricorderà a volte.Questo non vuol dire che questi due film abbiano qualcosa in comune,primo perchè koyaanisqatsi non è ne un film,ne un documentario,ma entrambi,o meglio è un documentario la cui narrazione è affidata alle immagini ed alla stupenda musica di Philip Glass(tra l'altro il cd è un eccellente test per le frequenze infrasoniche),secondo perchè è evidente il messaggio del regista,ovvero che l'umanità è stata capace di rovinare un capolavoro quele il nostro pianeta:ovviamnete Reggio è un pò radicale in questo,in quanto poi non è che si possa fare di tutta l'erba un fascio,in qunto è vero che il mondo è stato stravolto ed anche distrutto,però chissà se ci ha fatto caso ala fatto che lui ha posto nella bellezza della natura,anche i campi fioriti,però coltivati,quindi artificiali,in pratica contraddicendosi...o magari l'ha fatto apposta...
Secondo me,questo è uno die pochissimi film che meriterebbe un'accuratissimi restauro e pubblicazioni in blu ray(tantissimi lo vorrebbero).Il fatto è che alcune riprese son rovinate,perchè s enon sbaglio,non sono girate dal regista,ma erano filmati gia esistenti.Chi vivrà vedrà.Certo non hanno nemmeno fatto il restauro sull'edizione dvd!
Tra l'altro hanno usato un metodo di ripresa,che a volte credo possa ricordare l'Imax,quindi questo film potrebbe pure essere riconvertito in IMAX
Koyaanisqatsi è un film documentario del 1982 diretto da Godfrey Reggio.
Durante la fine degli anni '70, Godfrey Reggio, impiegato all'Institute for Regional Education, inizia a lavorare ad un documentario innovativo avente come motivo basilare la natura e la vita moderna.
Nel 1976 lui e Ron Fricke iniziano a girare il film, che richiederà 6 anni di riprese, montaggi, nuove riprese e rimontaggi prima di essere completato. Componente fondamentale per il film è anche la musica composta da Philip Glass.
La particolarità del film è la completa assenza di dialoghi. Il film guida lo spettatore attraverso un viaggio che inizia con la natura per passare successivamente all'intervento dell'uomo e diventa sempre più frenetico, il tutto sottolineato da una colonna sonora molto accattivante.
Koyaanisqatsi è una parola della lingua amerinda hopi e significa "vita in tumulto"[1].
Koyaanisqatsi è il primo film della trilogia qatsi; gli altri due film sono:
* Powaqqatsi (1988)
* Naqoyqatsi (2002)
Nel 2000 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Quando gli Hopi - una antichissima tribù di pellirossa dell'Arizona - pronunciano in un contesto di profezie la parola "Koyaanisqatsi" che vuol dire "la vita senza equilibrio", intendono riferirsi agli squilibri e follie di una vita in via di degradazione, alla quale necessita un nuovo stile. Ispirandosi a un tale concetto, questo film (che film però è al tempo stesso un vero e proprio documentario) mira a raffrontare la maestà della natura - terre, mari, cieli - là dove essa è ancora incontaminata, con le precarie e spesso assurde realizzazioni della umanità di oggi, disancorata dai valori più essenziali e, appunto, naturali, lanciata in una corsa demenziale verso il consumismo, l'automazione, le conquiste tecnologichee, forse, la propria stessa fine. Immagini naturali e urbane si suggeguono in un montaggio ora accelerato ora rallentato, ritmato dalla musica che svolge un ruolo chiave.
TRAILER
Quello che vi posso dire è che questo film,specialmente se visto con un proiettore,vi lascerà un ricordo indelebile nella mente,in quanto rimarrete incantati dalle stupende riprese fotografiche in slow-motion o superveloci.(tra l'altro son pure costosissime,ma meno male che Coppola l'ha prodotto,e c'ha messo i soldi
)Per farvi capire a che livello siamo,io vedendo queste bellissime immagini ho richiamato subito alla mente il primo quarto d'ora di 2001 odissea nello spazio!Credo tutti,specie chi ama la fotografia,siate rimasti impressionati dall'estrema bellezza e perfezione del film di Kubrik,Koyaanisqatsi, sicuramente ve lo ricorderà a volte.Questo non vuol dire che questi due film abbiano qualcosa in comune,primo perchè koyaanisqatsi non è ne un film,ne un documentario,ma entrambi,o meglio è un documentario la cui narrazione è affidata alle immagini ed alla stupenda musica di Philip Glass(tra l'altro il cd è un eccellente test per le frequenze infrasoniche),secondo perchè è evidente il messaggio del regista,ovvero che l'umanità è stata capace di rovinare un capolavoro quele il nostro pianeta:ovviamnete Reggio è un pò radicale in questo,in quanto poi non è che si possa fare di tutta l'erba un fascio,in qunto è vero che il mondo è stato stravolto ed anche distrutto,però chissà se ci ha fatto caso ala fatto che lui ha posto nella bellezza della natura,anche i campi fioriti,però coltivati,quindi artificiali,in pratica contraddicendosi...o magari l'ha fatto apposta...Secondo me,questo è uno die pochissimi film che meriterebbe un'accuratissimi restauro e pubblicazioni in blu ray(tantissimi lo vorrebbero).Il fatto è che alcune riprese son rovinate,perchè s enon sbaglio,non sono girate dal regista,ma erano filmati gia esistenti.Chi vivrà vedrà.Certo non hanno nemmeno fatto il restauro sull'edizione dvd!
Tra l'altro hanno usato un metodo di ripresa,che a volte credo possa ricordare l'Imax,quindi questo film potrebbe pure essere riconvertito in IMAX
Koyaanisqatsi è un film documentario del 1982 diretto da Godfrey Reggio.
Durante la fine degli anni '70, Godfrey Reggio, impiegato all'Institute for Regional Education, inizia a lavorare ad un documentario innovativo avente come motivo basilare la natura e la vita moderna.
Nel 1976 lui e Ron Fricke iniziano a girare il film, che richiederà 6 anni di riprese, montaggi, nuove riprese e rimontaggi prima di essere completato. Componente fondamentale per il film è anche la musica composta da Philip Glass.
La particolarità del film è la completa assenza di dialoghi. Il film guida lo spettatore attraverso un viaggio che inizia con la natura per passare successivamente all'intervento dell'uomo e diventa sempre più frenetico, il tutto sottolineato da una colonna sonora molto accattivante.
Koyaanisqatsi è una parola della lingua amerinda hopi e significa "vita in tumulto"[1].
Koyaanisqatsi è il primo film della trilogia qatsi; gli altri due film sono:
* Powaqqatsi (1988)
* Naqoyqatsi (2002)
Nel 2000 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Quando gli Hopi - una antichissima tribù di pellirossa dell'Arizona - pronunciano in un contesto di profezie la parola "Koyaanisqatsi" che vuol dire "la vita senza equilibrio", intendono riferirsi agli squilibri e follie di una vita in via di degradazione, alla quale necessita un nuovo stile. Ispirandosi a un tale concetto, questo film (che film però è al tempo stesso un vero e proprio documentario) mira a raffrontare la maestà della natura - terre, mari, cieli - là dove essa è ancora incontaminata, con le precarie e spesso assurde realizzazioni della umanità di oggi, disancorata dai valori più essenziali e, appunto, naturali, lanciata in una corsa demenziale verso il consumismo, l'automazione, le conquiste tecnologichee, forse, la propria stessa fine. Immagini naturali e urbane si suggeguono in un montaggio ora accelerato ora rallentato, ritmato dalla musica che svolge un ruolo chiave.
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