Come se ci fosse bisogno di un'altra recensione sulle HD650, scrivo due righe da principiante ad uso di altri principianti che abbiano voglia di buttare tempo e soldi nel tentativo di sentire e sentirsi meglio con le cuffie e con la musica. Tutto quello che dico non è ovviamente un giudizio nel merito "audiofilo" ma un catalogo di luoghi comuni che ho collezionato in questi primi ascolti e che magari qualcun altro aspirante cuffiofilo può trovare utile per valutare meglio i rapporti fra costi-difficolta'-soddisfazioni effettive. Non si sollevino per carità fragori degli esperti e super esperti per le grossolanità tecniche, banalità ed abbagli che sto per elencare: lascio le recensioni vere e proprie a chi ha più esperienza.
Dopo vari pellegrinaggi in rete ho dunque scelto le mie belle cuffie e il mio bel DAC/ampli per agganciarmi alla mia sorgente preferita: il mitico hd esterno con dentro la ormai sterminata cantina (silos?) di "liquida" pronta a venire fuori a nuova vita dopo anni di auricolari da 5 euro, casse del portatile o diffusorini entry level logitech costruiti impastando paglia e sterco. Quali criteri per scegliere? Mi son fidato delle tendenze generali e, triste ma necessario, dalla rivendibilità degli oggetti: se un oggetto si rivende bene vuol dire che piace o incuriosisce, e quindi verosimilmente non è una totale indiscutibile fregatura. Almeno economicamente.
Cominciano ad arrivare i pacchi (fortunatamente solo in senso postale): le HD650 comprate (non)usate da un annuncio qua sul forum e poche ore dopo il Burson HA160DS ex-demo da negozio online. Tutto in condizioni ottime, aggancio al pc pieno di aspettative e...primo impatto da PANICO!!! Stavolta in senso negativo.
Bello fresco avevo attaccato tutti i miei 700 e rotti euro di roba alla USB 1.0 con un risultato simile a quello di un buon impianto ascoltato, però, via telefono. Acuti e dinamiche pressochè inesistenti. Passo ad una presa 2.0 e le cose cominciano a quadrare: rotellando quasi al massimo l'amplificatore si riesce a far venire fuori frequenze ormai dimenticate....
Qualcosa ancora non quadra, il famoso "velo" delle HD650 si sente in maniera non disturbante ma evidente: manca definizione ed anche estensione sugli acuti. Ancora la discrepanza fra quello che ho speso e quello che sento è un po' frustruante. Con un test abbastanza empirico provo le cuffie in rapida successione con e senza amplificatore e mi pare che il Burson, pur aggiungendo potenza e dinamica al suono, non smuova di un millimetro la dominante scura presente attraverso tutti i generi. Va tenuto conto che sono onnivoro, ogni prova che ho fatto è passata (per ore) attraverso Charlie Parker, Allman Brothers, Santana, Metallica, Julian Bream, Popol Vuh, le sinfonie di Beethoven etc etc....
Memore del salto di qualita ottenuto passando dalla USB 1.0 alla 2.0 ho pensato, prima di incolpare le cuffie o il burson, di migliorare il primo anello della catena e, attraverso una serie di ragionamenti ampiamente discutibili mi porto in casa la asus xonar st. Per 150 euro cerco di prendere il suono "bit perfect" e portarmelo diretto sull'amplificatore tramite la uscita spdif (e quindi bypassando il 90% del costo che ho sostenuto comprando la scheda...)
Ed il velo si è aperto!!! Avevo avuto l'impressione che la senn in realtà AVESSE le frequenze alte più di quanto non mostrasse, ed ero arrivato a tale conclusione giocando con l'equalizzatore che, pur schiacciando le dinamiche, faceva venir fuori bene il sax alto e i violini ed aprendo le voci, specialmente le femminili.... Adesso sì che, senza equalizzare, hanno preso vita gli acuti!
Qualunque cosa sia accaduta, grazie alla psicoacustica o alla elettronica o a tutte e due ho toccato quel (primo) punto dove si arriva esattamente al livello delle proprie aspettative: nel mio caso un suono ben rappresentato in tutte le frequenze senza sofferenze o impastamenti ai volumi alti, buona separazione degli strumenti etc etc. Tanto che mi è passata (per ora) la voglia di aprire il capitolo "Cavi aftermarket".
Passo successivo: i Driver!! Wasapi e Asio!!! Un'altra bella passata alla "patina" delle cuffie con una bella schiarita sui medio-acuti e un bel po' di "respiro" in più alla scena. Ho trovato gli ASIO piu equilibrati mentre l'output WASAPI si sbilancia un po' ai bordi acuti e gravi delle frequenze, ma siamo ampiamente nel regno fatato delle piccole cose. Entrambi comunque "staccano" rispetto ai direct sound in modo, a mio giudizio, più che evidente.
Come ripeto sono un principiante ma, suonando ed ascoltando da un bel po' di anni, due o tre cose sui suoni le riesco a distinguere o almeno sono abituato ad ascoltare il suono (e la musica) in maniera critica.
Cosa ho imparato:
- per ascoltare buona musica non si compra "la cuffia" ma un sistema audio dove vale la stessa regola delle file dei bruchi: la velocità della fila è uguale a quella del bruco più lento...vale la pena informarsi prima di partire su tutti gli elementi ed in particolare su quello meno popolare della configurazione
- ascoltando solo liquida si ha a che fare con il "computer" il che implica grandi potenzialità a costo di begli sbattimenti: con mia grande sorpresa il 50% del suono è venuto fuori semplicemente attaccando i cavi, l'altro 50% (e non è poco) tramite manovre a "costo zero" di ottimizzazione del sistema. Questo a beneficio di chi magari comincia a guardare il pc "da vicino" solo per la musica.
- quanto è difficile farsi una opinione! ascoltare e riascoltare la stessa incisione finche non si "stabilizza" il giudizio che se ne trae, cambiare brano e genere, riascoltare il giorno dopo e quello dopo ancora...Posto che il primo obiettivo è ascoltare musica e non l'elettronica, per migliorare il proprio impianto mi pare molto importante ascoltare un po' di tutto con la stessa configurazione e selezionare dei brani "benchmark" per capire le differenze quando si cambia qualcosa.
A prescindere dalla esperienza di ascolto per capire un cuffia un amplificatore ed un sistema ci vuole tempo, altrochè. Non avrò scoperto la ruota, potrò anche sbagliarmi ma secondo me in questo campo l'opinione matura in maniera più lenta che in altri giuggolamenti tecnologici...
Cosa ho concluso:
Ho speso circa 1000 euro per un piccolo sistema che ha riacceso la passione per imparare nuove cose, per ascoltare di più e meglio anche generi come la classica sinfonica (diventata MAESTOSA) che avevo messo da parte. Posso veramente dire che ne è valsa la pena. Sono solo all'inizio di un percorso, sono semplicemente arrivato, come ho detto, al primo punto di soddisfazione, ho incontrato le mie prime aspettative: datemi giusto il tempo di distruggerle e ripartire con la giostra delle ore perse sui forum-> mercatino usato-> disastro finanziario->benessere acustico temporaneo (ho previsto che nonostante l'appagamento attuale entro il 2014 passerò alle lcd-2). Sentire meglio la musica è un piacere che stimola l'appetito alla cultura musicale: questo è il vero tornaconto dei soldi che si spendono, aldilà della cortina delle pur divertenti e interessanti peregrinazioni tecniche alla ricerca del suono ideale.