Grazie PPP
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...la tua passione per la musica classica mi arricchisce giorno per giorno !
Grazie PPP
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pluto- Hi-End Member
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Lilly. ha scritto:...la tua passione per la musica classica mi arricchisce giorno per giorno !
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A me invece fa spendere soldi...
realmassy- Hi-End Member
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pluto ha scritto:
A me invece fa spendere soldi...
@Vito
Come ti e' sembrata la performance di Lucchesini e Brunello in confronto con il disco dei Brendel?
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Massimiliano e la sua STAX
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Grazie Lilly! Scusa Pluto!
Massimiliano, non è facilissimo risponderti. Tu sai che la discografia di questi lavori è dominata da due registrazioni, quella di Richter/Rostropovic e quella dei due Brendel di cui mi chiedi. Credo che l'edizione Richter/Rostropovich sia incredibile per il senso di continuo superamento reciproco che i due artisti mettono in atto, senza che però nessuno prevalga, e senza che questo superamento reciproco vada a scapito dell'equilibrio. Anzi, da questa competizione nasceva l'equilibrio sommo, visto che i due interpreti erano superlativi come artisti ma anche come virtuosi.
Il fascino invece della registrazione dei due Brendel deriva dall'affiatamento magnifico tra i due musicisti (gli intenti dei due sono sovrapponibili espressivamente) e dalla prova superlativa, unica di Brendel padre al pianoforte, con una qualità timbrica ed una lettura di una profondità e di una qualità incredibili, su alcuni parametri superiore a mio parere allo stesso Richter. Gli ultimissimi anni concertistici e discografici di Brendel sono stati un vero miracolo pianistico, perché Alfred è riuscito a creare un suono suo, inimitabile alla tastiera da qualunque pianista.
La prova di Brunello e Lucchesini differiva dalle altre due per un trattamento del "tempo", dell'agogica, del "ritmo" (uso più termini per non restare al solo termine "tecnico" di agogica) del tutto moderno e post-filologico. Quindi un andamento del ritmo che vede non il rispetto rigoroso e scolastico del tempo (sempre uguale a sé stesso lungo tutto lo svolgimento dei singoli movimenti) ma un andamento elastico del tempo (senza che mai si percepisse un eventuale andare fuori tempo) legato a doppia mandata col fraseggio. Al punto che non era più posibile distinguere tra dinamica (suonare piano o forte), tempo e accenti, ma questi tre elementi erano perfettamente fusi e continuamente variabili. In questo e Brunello e Lucchesini lavorano all'unisono. Entrambi percepiscono il tempo non come l'ossatura del fraseggiuo, ma come elemento del fraseggio stesso, elemento in cui le pause ed i rallentamenti o le accelerazioni sono continui e sempre fluidi, mai casuali, sempre "cantanti". Giacché il violoncello di Brunello, spesso, non è più uno strumento ma una magnifica voce baritonale cantata. Dal che deriva certo che se nell'edizione dei due Brendel restava ottimo il violoncello ma indimenticabile il pianoforte, a teatro sabato e lunedi restava abbagliante e forse un pizzico in evidenza il violoncello, ma eccellente (anche come tocco) era il pianoforte. Ed anche qui unisono di intenzioni interpretative, e forse maggior equilibrio nella grandezza dei due musicisti rispetto alla edizione dei due Brendel.
Insomma, se verrà registrata una integrale Lucchesini/Brunello, andrà rigorosamente acquistata e conservata gelosamente assieme alle altre due. Ognuna a suo modo indimenticabile a mio parere.
Spero di aver risposto alla tua domanda Massi... e soprattutto di essere riuscito a spiegarmi.
Massimiliano, non è facilissimo risponderti. Tu sai che la discografia di questi lavori è dominata da due registrazioni, quella di Richter/Rostropovic e quella dei due Brendel di cui mi chiedi. Credo che l'edizione Richter/Rostropovich sia incredibile per il senso di continuo superamento reciproco che i due artisti mettono in atto, senza che però nessuno prevalga, e senza che questo superamento reciproco vada a scapito dell'equilibrio. Anzi, da questa competizione nasceva l'equilibrio sommo, visto che i due interpreti erano superlativi come artisti ma anche come virtuosi.
Il fascino invece della registrazione dei due Brendel deriva dall'affiatamento magnifico tra i due musicisti (gli intenti dei due sono sovrapponibili espressivamente) e dalla prova superlativa, unica di Brendel padre al pianoforte, con una qualità timbrica ed una lettura di una profondità e di una qualità incredibili, su alcuni parametri superiore a mio parere allo stesso Richter. Gli ultimissimi anni concertistici e discografici di Brendel sono stati un vero miracolo pianistico, perché Alfred è riuscito a creare un suono suo, inimitabile alla tastiera da qualunque pianista.
La prova di Brunello e Lucchesini differiva dalle altre due per un trattamento del "tempo", dell'agogica, del "ritmo" (uso più termini per non restare al solo termine "tecnico" di agogica) del tutto moderno e post-filologico. Quindi un andamento del ritmo che vede non il rispetto rigoroso e scolastico del tempo (sempre uguale a sé stesso lungo tutto lo svolgimento dei singoli movimenti) ma un andamento elastico del tempo (senza che mai si percepisse un eventuale andare fuori tempo) legato a doppia mandata col fraseggio. Al punto che non era più posibile distinguere tra dinamica (suonare piano o forte), tempo e accenti, ma questi tre elementi erano perfettamente fusi e continuamente variabili. In questo e Brunello e Lucchesini lavorano all'unisono. Entrambi percepiscono il tempo non come l'ossatura del fraseggiuo, ma come elemento del fraseggio stesso, elemento in cui le pause ed i rallentamenti o le accelerazioni sono continui e sempre fluidi, mai casuali, sempre "cantanti". Giacché il violoncello di Brunello, spesso, non è più uno strumento ma una magnifica voce baritonale cantata. Dal che deriva certo che se nell'edizione dei due Brendel restava ottimo il violoncello ma indimenticabile il pianoforte, a teatro sabato e lunedi restava abbagliante e forse un pizzico in evidenza il violoncello, ma eccellente (anche come tocco) era il pianoforte. Ed anche qui unisono di intenzioni interpretative, e forse maggior equilibrio nella grandezza dei due musicisti rispetto alla edizione dei due Brendel.
Insomma, se verrà registrata una integrale Lucchesini/Brunello, andrà rigorosamente acquistata e conservata gelosamente assieme alle altre due. Ognuna a suo modo indimenticabile a mio parere.
Spero di aver risposto alla tua domanda Massi... e soprattutto di essere riuscito a spiegarmi.
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Secondo me, se Brunello e Lucchesini fanno un 3° concerto a Firenze, va a finire che ti invitano pure a cena dopo il concerto...
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... o che mi cacciano a pedate perché hanno ormai i marroni pieni di avermi sempre tra i piedi!
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pluto- Hi-End Member
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Senti ma sai niente circa l'idea di Brunello di passare anche alla direzione? Un po' alla Rostrpovich nella 2a parte della sua gloriosa carriera x capirci
Ti ha accennato niente?
Te lo chiedo xchè ho visto che tra 1 mese ca deve venire a Genova ma mi sembra di aver letto che dirige e non suona
Ti ha accennato niente?
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pluto- Hi-End Member
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Non sono stato preciso
http://www.carlofelicegenova.it/index.php/concerto-e-balletto_ita_PGE79.html
Ovviamente il concerto di Schumann lo suona da solista e lo dirige pure. Mentre il balletto di Pulcinella di Stravinski dovrebbe dirigerlo soltanto (presumo)
A chi dovesse interessare, vedo che uno dei 2 spettacoli lo trasmettono in streaming per cui si dovrebbe vedere via web in diretta
http://www.carlofelicegenova.it/index.php/concerto-e-balletto_ita_PGE79.html
Ovviamente il concerto di Schumann lo suona da solista e lo dirige pure. Mentre il balletto di Pulcinella di Stravinski dovrebbe dirigerlo soltanto (presumo)
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A me non sembra che la carriera di Rostropovich abbia avuto particolare lustro dalla sua esperienza di direttore. E lo stesso vale per Oistrakh, per fare un altro esempio.
Poi mi rendo conto che il repertorio per violoncello solista non è enorme, e quindi si senta la necessità di ampliare i propri orizzonti artistici. Però senza essere contrario io sono un pò scettico. Comunque sarà il risultato di quei concerti a dirci qualche cosa in più.
Poi mi rendo conto che il repertorio per violoncello solista non è enorme, e quindi si senta la necessità di ampliare i propri orizzonti artistici. Però senza essere contrario io sono un pò scettico. Comunque sarà il risultato di quei concerti a dirci qualche cosa in più.
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Non so se sia il topic giusto, ma il mondo della musica perde in pochi giorni due protagonisti di assoluto rilievo. Il 25 febbraio é deceduto il grande direttore d'orchestra Wolfgang Sawallisch, il 26 è invece venuta a mancare Marie-Claire Alain organista celeberrima e continuatrice della scuola francese dell'organo sinfonico.
RIP
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"La musica non deve offendere l'udito, ma risultare gradevole per chi l'ascolta: in altre parole, non deve mai cessare di essere musica". [W.A. Mozart]
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Mi unisco al compianto, e senza nulla voler togliere a Sawallisch con una particolare nota di apprezzamento per la Alain.
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:Mi unisco al compianto, e senza nulla voler togliere a Sawallisch con una particolare nota di apprezzamento per la Alain.
Sembra incredibile ma non c'è due senza tre: il giorno 27 è scomparso anche il pianista americano Van Cliburn, da tempo malato di tumore, ricordato per la storica vittoria della medaglia d'oro del Premio Ciaikovski nell'allora Unione Sovietica, consegnatagli dallo stesso Nikita Krusciov.
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Stasera concerto di Sokolov con Schubert e Beethoven
Solita stupenda organizzazione ligure: non ci è dato sapere che cazzo suona tranne che sarà una Sonata di Beethoven Si ma quale? boh
Facciamo indovina indovinello x aumentare la suspense. Di Schubert si sa ancora meno
Stupendo il sito della Gog. Devi indovinarti tutto da te
Capisco che gli artisti decidono spesso all'ultimo, ma almeno qualche giorno prima del concerto, mi volete aggiornare il sito web?
E poi ci lamentiamo se i comici prendono in giro i liguri
Solita stupenda organizzazione ligure: non ci è dato sapere che cazzo suona tranne che sarà una Sonata di Beethoven Si ma quale? boh
Facciamo indovina indovinello x aumentare la suspense. Di Schubert si sa ancora meno
Stupendo il sito della Gog. Devi indovinarti tutto da te
Capisco che gli artisti decidono spesso all'ultimo, ma almeno qualche giorno prima del concerto, mi volete aggiornare il sito web?
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Beh, effettivamente, almeno un indizio sul programma. Comunque ci sono artisti che anche qui a Firenze, dove "Gli Amici della Musica" sono abbastanza puntuali nella pubblicazione dei programmi dei concerti, sono molto ermetici nelal definizione dei loro programmi.
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Ovviamente sono stato un pò un babbeo io. Bastava andare sul sito del maestro e diceva tutto lui, anche se resta la responsabilità degli organizzatori.
Ecco il programma che ha suonato + 5/6 bis fantastici
http://www.grigory-sokolov.com/program.htm#program
Lo confesso, da ieri sono impazzito x questo pianista, a mio parere assolutamente sottovalutato e che alcuni considerano giustamente una stella di prima grandezza.
Mi sto documentando sulla sua vita, sui suoi vezzi. Peccato abbia inciso pochissimo, ma devo avere i suoi dischi
Sala gremita (finalmente) e devo dire in religioso silenzio (tranne il coglione che ha fatto partire il telefonino sul più bello della Hammerklavier). La pertosse ha colpito solo nelle pause
Più uno che aspettato che attaccasse le 1e 3 note del 1° Impromptu che ha suonato, x farci capire che aveva la laringe infiammata.
Il suo Schubert è stato sublime; per me abituato a Lupu e Perahaia, una rivelazione assoluta.
Maniacale come solo le stelle alla Michelangeli sanno essere, ma a differenza di ABM, molto tollerante di fronte alla maleducazione del pubblico. Un premio speciale a quelli che se ne andavano mentre lui ci deliziava con i bis (tra l'altro un Rameau magnifico). 2 accordatori si sono attardati fino all'ultimo e poi nuovamente nell'intervallo
La Hammerklavier, prova titanica, l'ha digerita come un Alka Seltzer. Un'escursione dinamica incredibile
Peccato abbia deciso di dedicarsi esclusivamente al sonatismo (o forse per fortuna secondo alcuni)
Vi posto un DVD (dovete ringraziarmi) che devo assolutamente comprare con il suo concerto Live a Parigi. Il capello ieri sera era un pò più lungo e ahimè più bianco, ma la postura ingobbita alla Gould è quella.
Splendida l'eleganza del suo gesto, che non ti aspetteresti da un signore che sembra un pochino sovrappeso, quasi goffo nella camminata. Ma appena tocca i tasti, capisci subito che è un alieno. Mi fa impazzire quando alza le mani specie nei passaggi più significativi
Un grazie agli amici che me lo avevano segnalato - io conoscevo troppo poco di lui. Mea culpa. Ma spero si possa rimediare
Ed un consiglio spassionato: se vi capita nei paraggi, non perdetelo: Come questo non ce ne sono tanti
Ecco il programma che ha suonato + 5/6 bis fantastici
http://www.grigory-sokolov.com/program.htm#program
Lo confesso, da ieri sono impazzito x questo pianista, a mio parere assolutamente sottovalutato e che alcuni considerano giustamente una stella di prima grandezza.
Mi sto documentando sulla sua vita, sui suoi vezzi. Peccato abbia inciso pochissimo, ma devo avere i suoi dischi
Sala gremita (finalmente) e devo dire in religioso silenzio (tranne il coglione che ha fatto partire il telefonino sul più bello della Hammerklavier). La pertosse ha colpito solo nelle pause
Più uno che aspettato che attaccasse le 1e 3 note del 1° Impromptu che ha suonato, x farci capire che aveva la laringe infiammata.
Il suo Schubert è stato sublime; per me abituato a Lupu e Perahaia, una rivelazione assoluta.
Maniacale come solo le stelle alla Michelangeli sanno essere, ma a differenza di ABM, molto tollerante di fronte alla maleducazione del pubblico. Un premio speciale a quelli che se ne andavano mentre lui ci deliziava con i bis (tra l'altro un Rameau magnifico). 2 accordatori si sono attardati fino all'ultimo e poi nuovamente nell'intervallo
La Hammerklavier, prova titanica, l'ha digerita come un Alka Seltzer. Un'escursione dinamica incredibile
Peccato abbia deciso di dedicarsi esclusivamente al sonatismo (o forse per fortuna secondo alcuni)
Vi posto un DVD (dovete ringraziarmi) che devo assolutamente comprare con il suo concerto Live a Parigi. Il capello ieri sera era un pò più lungo e ahimè più bianco, ma la postura ingobbita alla Gould è quella.
Splendida l'eleganza del suo gesto, che non ti aspetteresti da un signore che sembra un pochino sovrappeso, quasi goffo nella camminata. Ma appena tocca i tasti, capisci subito che è un alieno. Mi fa impazzire quando alza le mani specie nei passaggi più significativi
Un grazie agli amici che me lo avevano segnalato - io conoscevo troppo poco di lui. Mea culpa. Ma spero si possa rimediare
Ed un consiglio spassionato: se vi capita nei paraggi, non perdetelo: Come questo non ce ne sono tanti
piroGallo- Hi-End Member
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Amo molto Sokolov da quando, anch'io, lo ascoltai dal vivo. Curiosita: all'uscita della sala c'era un banchetto con i suoi dischi che ovviamente comprai a man bassa.
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Gianni
"L'uomo che non ha la musica nel cuore ed è insensibile ai melodiosi accordi
è adatto a tradimenti, inganni e rapine; i moti del suo animo sono spenti come la notte,
e i suoi appetiti sono tenebrosi come l'Erebo: non fidarti di lui."
(William Shakespeare, Il mercante di Venezia)
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piroGallo ha scritto:Amo molto Sokolov da quando, anch'io, lo ascoltai dal vivo. Curiosita: all'uscita della sala c'era un banchetto con i suoi dischi che ovviamente comprai a man bassa.
Avrei acquistato pure io - Qua l'unico banchetto era x le cibarie a pagamento, ma avevo già colpito prima del concerto con un aperitivo lungo a base di margarita in altro locale.
Potrei sicuramente aver scambiato Schubert x Albano
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Sokolov credo che sia semplicemente uno dei maggiori pianisti viventi. Ad esempio, nella quarta sonata per pianoforte di Beethoven per me esistono solo lui e Richter. Gigantesco.
E' sicuramente un pianista maniacale alla Michelangeli, ma mentre Michelangeli aveva bisogno di far compensare la realtà della sala e del piano dal tecnico accordatore, affinché lo strumento rispondesse come voleva lui in tutti gli ambienti, Sokolov si corregge tecnicamente lui in modo da ottenere, date le condizioni della sala e del piano, le stesse invariabilmente splendide prestazioni.
Un grandissimo virtuoso, senza quel senso di barocchismo ed esagerato che hanno i virtuosi più comuni, ed un interprete che parte proprio dalla sopraffina lettura del testo (ovviamente interpretato, mai solo eseguito).
Posseggo quel DVD live a Parigi (bellissimo) e tutti i dischi pubblicati per NAIVE (anch'essi molto belli). Come dicevo poi la Melodija ha pubblicato di recente le sue Goldberg. Da non perdere!!!
E' sicuramente un pianista maniacale alla Michelangeli, ma mentre Michelangeli aveva bisogno di far compensare la realtà della sala e del piano dal tecnico accordatore, affinché lo strumento rispondesse come voleva lui in tutti gli ambienti, Sokolov si corregge tecnicamente lui in modo da ottenere, date le condizioni della sala e del piano, le stesse invariabilmente splendide prestazioni.
Un grandissimo virtuoso, senza quel senso di barocchismo ed esagerato che hanno i virtuosi più comuni, ed un interprete che parte proprio dalla sopraffina lettura del testo (ovviamente interpretato, mai solo eseguito).
Posseggo quel DVD live a Parigi (bellissimo) e tutti i dischi pubblicati per NAIVE (anch'essi molto belli). Come dicevo poi la Melodija ha pubblicato di recente le sue Goldberg. Da non perdere!!!
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Singolare che egli non citi mai Richter fra i giganti , ma Gilels (forse xche lo premio' in gioventù) più diversi altri
Mi sorprende poi che abbia interessi vastissimi ed un repertorio immenso suona da Rameau a Scriabin e Prokofiev, passando x Bach, chopin, schubert etc
Ma credo che con lui il punto fondamentale sia la sua predilezione assoluta x il suonare x il pubblico, x il concerto evitando le registrazioni, cosa che lo accomuna a certe leggende che conosciamo.
Leggevo una sua intervista e mi ha sorpreso che di fronte alla domanda su chi egli ritenesse un giovane talentoso etc, la sua disamina e' partita solo da quelli che aveva ascoltato e visto dal vivo.
Mi sorprende poi che abbia interessi vastissimi ed un repertorio immenso suona da Rameau a Scriabin e Prokofiev, passando x Bach, chopin, schubert etc
Ma credo che con lui il punto fondamentale sia la sua predilezione assoluta x il suonare x il pubblico, x il concerto evitando le registrazioni, cosa che lo accomuna a certe leggende che conosciamo.
Leggevo una sua intervista e mi ha sorpreso che di fronte alla domanda su chi egli ritenesse un giovane talentoso etc, la sua disamina e' partita solo da quelli che aveva ascoltato e visto dal vivo.
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Eppure Sokolov ha con Richter qualche punti di contatto: lo studio della letteratura musicale per "elementi significativi" e non per integrali, la vastità del repertorio, il non grande amore per le registrazioni. Poi certo la sua scelta di grandi riguarda coloro che gli hanno insegnato qualche cosa, dei modelli, e certo Richter non è imitabile. Né oserei dire che interpretativamente sono simili.
Io credo comunque che lo scarso amore per le registrazioni sia, nonostante tutto, un fatto snobistico. Chiunque può trovarsi più o meno bene in una sala di registrazione (lo stesso Richter ne usciva spesso raggelato), ma è sempre possibile aggirare l'ostacolo con registrazioni dal vivo. Quello che spesso dimenticano i musicisti che sanciscono la non probanza della musica in disco è che il disco raggiunge potenzialmente un pubblico immenso, il concerto solo i pochi fortunati che abitano in determinate città, o possono permettersi di viaggiare. Forse dovrebbero tenere più in conto questo aspetto: sotto questo punto di vista incidere dischi potrebbe anche essere considerato un'imperativo morale per rendere realmente l'arte accessibile a tutti.
Io credo comunque che lo scarso amore per le registrazioni sia, nonostante tutto, un fatto snobistico. Chiunque può trovarsi più o meno bene in una sala di registrazione (lo stesso Richter ne usciva spesso raggelato), ma è sempre possibile aggirare l'ostacolo con registrazioni dal vivo. Quello che spesso dimenticano i musicisti che sanciscono la non probanza della musica in disco è che il disco raggiunge potenzialmente un pubblico immenso, il concerto solo i pochi fortunati che abitano in determinate città, o possono permettersi di viaggiare. Forse dovrebbero tenere più in conto questo aspetto: sotto questo punto di vista incidere dischi potrebbe anche essere considerato un'imperativo morale per rendere realmente l'arte accessibile a tutti.
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Intanto ho messo dentro i primi 5 titoli + le Goldberg Melodya
Formidabili le sue Variazioni Diabelli, un'opera di cui non abbiamo mai parlato (ma non vorrei essere beccato in castagna come al solito )
Facciamo vedere qualche copertina, così diamo un pò di risalto a questo straordinario artista
Formidabili le sue Variazioni Diabelli, un'opera di cui non abbiamo mai parlato (ma non vorrei essere beccato in castagna come al solito )
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Urca, guardate cosa ho trovato surfando di qua e di là....
piroGallo- Hi-End Member
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Orpo!pluto ha scritto:Urca, guardate cosa ho trovato surfando di qua e di là....
Questo mi manca!
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Sapevo che esisteva questo disco, ma non sono mai riuscito a trovarlo in vendita da nessuna parte...
Dei dischi Naive esiste anche un cofanettone, da prendere in toto.
... e poi il famoso DVd del concerto di Parigi.
Dei dischi Naive esiste anche un cofanettone, da prendere in toto.
... e poi il famoso DVd del concerto di Parigi.
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Qua c'è qualche indicazione in più sulla discografia.
http://www.allmusic.com/artist/grigory-sokolov-mn0002214879
Cliccando sul CD OMR si va ad una pagina di preascolto. Ho provato ovunque. Anche nei siti tarocchi dannazione (in un caso così non sarebbe neanche un peccato )
Ora sguinzaglio pure il Tenente
Se lo troviamo , facciamo un fischio
Come Cd da acquistare probabilmente sarebbe più facile in USa o Asia visto che lui è più famoso in Europa. Sicuramente la OMR ne ha venduti pochi e non lo ha ristampato togliendolo dal catalogo
http://www.allmusic.com/artist/grigory-sokolov-mn0002214879
Cliccando sul CD OMR si va ad una pagina di preascolto. Ho provato ovunque. Anche nei siti tarocchi dannazione (in un caso così non sarebbe neanche un peccato )
Ora sguinzaglio pure il Tenente
Se lo troviamo , facciamo un fischio
Come Cd da acquistare probabilmente sarebbe più facile in USa o Asia visto che lui è più famoso in Europa. Sicuramente la OMR ne ha venduti pochi e non lo ha ristampato togliendolo dal catalogo
pluto- Hi-End Member
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Nella speranza di una lieta novella (pregate x me e x la stabilità della mia connessione ) sposto il tiro su un disco che mi intrigava sia x gli interpreti sia x l'uso degli strumenti antichi
Fondamentalmente ero attratto dall'Arpeggione ma la registrazione molto asciutta nonchè fortemente separata destra sinistra dei 2 strumenti (almeno con l'ascolto in cuffia) mi ha un po' deluso, pur essendo indubbiamente interessante.
Molto meglio il Quintetto, assai più godibile e centrato.
Per l'Arpeggione, il Decca di Rostro e Britten sia vinilico sia CD/File resta assolutamente inarrivabile
Fondamentalmente ero attratto dall'Arpeggione ma la registrazione molto asciutta nonchè fortemente separata destra sinistra dei 2 strumenti (almeno con l'ascolto in cuffia) mi ha un po' deluso, pur essendo indubbiamente interessante.
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