realmassy ha scritto:Eh lo soooooo..la frecciatina era per me!
Assicuro che la mia non vuole essere snobbismo...della serie: "Pfuuuu, Vivaldi...commerciale!!.a me non piace, preferisco Muffat"
E' che proprio non mi va tanto giu...stessa cosa Albinoni.
Pero' ho ascoltato i concerti per fagotto della Naive postati da Gian e devo dire che si lasciano ascoltare...e almeno non c'e' il violino di mezzo!
Beh la frecciatina era rivolta anche a me Massimiliano
Io dicevo molto serenamente che Vivaldi oggi è molto noto incontrovertibilmente.... che molti concerti sono bellissimi e ne fanno un grande musicista (e l'ho già detto, per me il ciclo de "La Stravaganza" è un capolavoro assoluto e indimenticabile)... ma che sia obiettivamente sovraesposto rispetto a tanti altri autori a lui coevi che francamente non gli sono affatto minori nella storia della musica è ugualmente vero.... soprattutto in settori della musica (come l'opera) in cui francamente l'esposizione di Vivaldi a livello discografico è veramente un fatto un po' troppo modaiolo e poco giustificato...
Per esempio Arcangelo Corelli è infinitamente meno noto di lui, soprattutto tra i non appassionati, ma non è assolutamente in nulla inferiore come musicista. Anzi. Ma abbiamo parlato in passato di altri musicisti estremamente sottovalutati nella musica barocca.
Quindi io credo che dire di Vivaldi che la sua notevole fama sia dovuta, rispetto a molti altri, anche alla orecchiabilità e alla facile fruibilità non debba essere vista come una osservazione blasfema, o in qualche modo censoria. E questo vale anche per i famosi concerti delle stagioni: che sono molto piacevoli ma non tra i suoi più meravigliosamente inventivi e "sperimentali", anche a livello timbrico. SE anche questo fosse il mio solo gusto, almeno permettetemi di dirlo! D'accordo che se ci fossero i diritti d'autore Vivaldi e i suoi eredi sarebbero diventati straricchi, ma una cosa è la fortuna di un'opera, una cosa il valore che ognuno è libero di attribuirvi: non è detto che la hit parade sia l'unico criterio di giudizio musicale applicabile. Altrimenti dovrei pensare che Verdi è Dio e Haendel un mezzo disgraziato, mentre credo che il confronto tra i due sia molto più articolato. Anche dire che nella sterminata produzione vivaldiana - non certo organizzata per eternarsi agli occhi dei posteri ma per far fronte alle infinite occasioni musicali dell'epoca - non tutto sia proprio strepitoso (cosa vera anche per Mozart, giusto per fare un altro esempio illustre) non credo sia affatto una osservazione faziosa o sminuente.
Insomma Vivaldi non è certo una mezza tacca (ci mancherebbe altro): ma siamo veramente convinti che l'enorme sovraesposizione discografica di cui gode in questi ultimi anni (che ne vede pubblicati finanche i più routinier concerti minori per violino come se fossero gioielli riscoperti) non sia soprattutto un fatto di mode e marketing a fronte di ben altro materiale musicale che aspetta di essere riscoperto, o di ricevere maggiori attenzioni?
Anch'io non voglio fare lo snob, ma nemmeno vorrei troppo farmi condizionare dall'opinione collettiva nell'esprimere qualche riserva (non una bocciatura, che è altra cosa) su qualche musicista del passato... anche perché per vedere bene i pregi occorre anche conoscere i limiti di qualunque fenomeno.
Un aneddoto: qualche tempo fa una mia cara amica mi chiese in regalo un disco di Vivaldi per Natale. Io rimasi un po' sorpreso, perché lei è visceralmente una beethoveniana. Le chiesi come mai questa richiesta su Vivaldi, e non magari un altro disco beethoveniano a lei mancante (conosce le opere maggiori la mia amica ma non è una appassionata dalla discoteca sterminata). "Beh" mi ha detto "Beethoven è magnifico, ma quando sono in automobile ho visto che la musica di Vivaldi è molto di compagnia, piacevole, e la si riesce a seguire senza troppi sforzi, mentre ascoltare Beethoven è impossibile. Mi serve un po' di musica da ascoltare durante gli spostamenti, quindi ok Vivaldi".
Ora non voglio dire che Vivaldi sia tutto qui, né che il parere della mia amica risolva tutto il valore del Vivaldi musicista. Ma quel parere coglieva secondo me un aspetto che rende oggi la musica di Vivaldi più facilmente commercializzabile presso il grande pubblico rispetto ad altre. Non è un reato e nemmeno un peccato mortale, ma proprio per questo dovrebbe essere possibile dirlo.